mercoledì 19 marzo 2014


anche tu, mio emmebi, controllato a vista da quella signora, uscisti dal teatro per troppo caldo del settembre pisano. e ti giustificasti con lei. io non mi voltai. eppure tu soffermasti a lungo i tuoi occhi color pece sul mio abito bianco. da dickinson. io le chiesi l'ora. lei mi guardò. aveva labbra rosso ciliegia. troppo grandi troppo rosse. un volto solcato da cicatrici. un volto malato? capelli corvini che sembravano parrucca. una testa malata?poi iniziò il concerto jazz. e fu lì che capii che non avrei potuto lasciarti. never more. never more

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