giovedì 24 gennaio 2019


Storia d'amore alla follia

renzia.dinca

Firenze. Un amore per il Teatro che percorre oltre quarant'anni di esperienze fra direzioni artistiche di lungo corso (da quella pilota  del Teatro- Ragazzi anni Settanta fino alla fondazione della Città del Teatro di Cascina, cittadina  fra  Pisa e Pontedera) e poi lo sbocco sul palco, da attore con la sua Compagnia Animali Celesti|Teatro d’arte civile. La linea, diritta, di Alessandro Garzella sembra essere questa. Una traiettoria insieme forte e tempestosa. Ma anche dolce. Perché così può essere la vita. Quella personale e quella pubblica di un intellettuale e artista a tutto tondo. In questo lavoro Storia d'amore alla follia, che vede anche il supporto della supervisione di Antonio Viganò ( Bolzano, Teatro della Ribalta) che col Teatro del disagio ha condiviso tutta una vita artistica e, di recente, riconoscimenti prestigiosi della critica quale il Premio speciale UBU 2018. Il lavoro visto al Teatro delle Spiagge a Firenze (con  la direzione artistica di Beatrice Visibelli e Nicola Zavagli ), uno spazio dove l'ospitalità di fenomenologie teatrali di confine è di casa, Alessandro Garzella è andato anche in scena dopo un non breve rodaggio su altre piazze fra cui Milano, in un lavoro interamente da lui scritto in veste di drammaturgo (da regista aveva firmato  e avuto altre occasioni di percorso). Oggi Garzella, anche attore in scena quindi, dopo sette anni di assenza dai circuiti della Toscana, emoziona. Un Lui e una Lei (Francesca Mainetti, molto brava), che fa da  Moglie Amante e/o forse Badante. Ruolo non facile, quello di Francesca, attrice bresciana che con La Città del Teatro ha avuto connessioni. Ma cosa accade in scena? la relazione possibile| impossibile fra i due.  e qui sta il busillis. cosa lega i due? Amore? un Amore che significa “prendersi cura” e se poi “prendersi cura è un'azione violenta- bisogna armarsi di un amore pieno di collera”?. In realtà Nel 2018 la Compagnia Animali Celesti/Teatro d’arte civile ha avuto la menzione speciale della Giuria MIGRARTI per il progetto di Festa della cittadinanza universale che si è s
volta a Viareggio  con la performance Il Sigillo, dentro il Cantiere delle differenze. L’idea è la consegna di un passaporto di apolide multiculturale.

Teatro delle Spiagge
Regia e drammaturgia Alessandro  Garzella

con Francesca  Mainetti e Alessandro Garzella

visto a Firenze,  Teatro delle Spiagge il  12 gennaio 2019




venerdì 4 gennaio 2019

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FARE BUCHI NEI MURI- don  Armando Zappolini un prete in trincea

di renzia.dinca

Perignano (Pisa). In un piccolo Paese: Perignano, alle porte di Pontedera in provincia di Pisa, un prete don Armando Zappolini (sessant'anni, consacrato a 24), combatte da lunghi anni battaglie civili e sociali di rilievo nazionale. Presidente di CNCA ovvero Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza,  si occupa di ludopatia e di infiltrazioni mafiose nel gioco d'azzardo (ne sono coinvolti fra 25 e 30 milioni di giocatori italiani); fondatore di Bhalobasa Onlus: Associazione di sostegno a distanza e progetti socio-sanitari in India, Uganda, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo in cooperazione e sviluppo; attuale presidente della Caritas di San Miniato- Pisa, dove risiede la diocesi della parrocchia il cui Vescovo è monsignor Andrea Migliavacca. Lavora da anni in LIBERA con don Ciotti e padre Alex Zanotelli, quest'ultimo ancora e da sempre impegnato nei quartieri disagiati di Napoli.

La traccia del percorso è chiara: don Milani, i fratelli Gesualdi (frai  bambini allievi di don Milani alla scuola di Barbiana poi residenti nel Comune di San Giuliano Terme, situato tra Lucca e la Versilia alle porte della città di Pisa). Presente nel 2001 al coordinamento nazionale del G8 alla DIAZ a Genova, don Zappolini è prete di frontiera. Non alza muri ma prova a costruire ponti. Ne sono testimonianza i libri Il chiodo fisso per le Edizioni Paoline e poi il recente Un prete secondo Francesco. Contemplativo, sognatore e costruttore di ponti. Sempre per le Paoline.

Lo abbiamo intervistato per RUMORSCENA, dato lo “scandalo” provocato dal Presepe nel cassonetto, che ha allestito nella sua Chiesa a Perignano: un Presepe in Chiesa, che come tutti i preti cattolici allestiscono per grandi e piccini nelle proprie Parrocchie. Zappolini non è nuovo, peraltro a Presepi dove, per esempio, qualche anno fa aveva messo Gesù Bambino a guida di un caccia militare.

RUMORSCENA: don Armando, lei sta lavorando da sempre per favorire l'inclusione sociale. Locale ed internazionale. In una fase in cui in Toscana le città di Cascina e di Pisa sono governate dalla Lega. Il suo Presepe nel cassonetto ha suscitato proteste. Non tanto nella sua Parrocchia ma molto a livello nazionale specie da parte del Ministro degli Interni Matteo Salvini e sui social.


Don Zappolini: sono per la Resistenza operativa. In Toscana e ovunque. Ho 5mila amici su Facebook. Non stimo Salvini e non rispondo. Oltre a tutto quanto ho fondato a livello nazionale ed internazionale, c'è anche la Comunità di Usigliano (ex tossici).

Rumorscena: il suo impegno per gli Ultimi è un dato di fatto documentato. Lei è in prima linea adesso sul tema del razzismo, una emergenza sociale in Toscana e nel nostro Paese.

Don Zappolini: sono preoccupato per il razzismo dei fedeli che frequentano la Chiesa. Bisogna tornare alla lettura e alla pratica del Vangelo. Tornare alle parole non del cattolicesimo ma del Cristianesimo. Seguire gli insegnamenti di Papa Bergoglio. Che non a caso si è chiamato Francesco.

Ci spostiamo dalla canonica, un piccolo spazio essenziale con bei soffitti affrescati, per entrare in Chiesa dove si era appena celebrata la Messa del sabato sera. La Chiesa è quella del Presepe allestito da don Zappolini, quello dello scandalo sociale del Gesù che nasce dentro un cassonetto, fra la spazzatura. Un presepe degli scarti dove gli unici nella grotta sono gli animali, il bue e l'asino.

Rumorscena: Padre, cosa vuole segnalare col suo Presepe?

Zappolini: Che adesso e sempre non servono i Muri, ma i Ponti. Costruire relazioni, aprirsi all'Altro.  Adesso bisogna fare buchi nei Muri!

In Chiesa molti curiosi e operatori da diverse zone toscane osservano lo scandaloso Presepe ad opera di tanto scandaloso prete

Questo il Manifesto di don Armando appeso in Chiesa a corredo della sua iniziativa:


VOLETE CERCARE Gesù? Cercatelo nella spazzatura
Siamo abituati alla scena di Betlemme (…) la storia dei nostri giorni e le parole di Papa Francesco ci svegliano dal sonno e dalla indifferenza (…) Non c'è nessuna poesia, solo tanto dolore e solitudine e tanta amarezza! Parole e gesti di una cattiveria inaudita abbandonano per le strade poveri, bambini, migranti e alimentano sentimenti di odio e razzismo che contaminano perfino chi frequenta la chiesa (…) Dobbiamo avere il coraggio di fare il presepe dove Gesù ci aspetta, fra quegli scarti dell'umanità che da duemila anni sono la sua gente. A chi sale sulle ruspe e poi ci chiede di fare il presepe nelle scuole o di mettere i crocefissi nelle aule noi rispondiamo che il nostro presepe ce lo stanno distruggendo e calpestando proprio loro e che, se hanno mandato via tutti, nel loro presepe restano solo le bestie: un asino, un bue... e loro”

 E ancora altri manifesti in bacheca:

Cascina Il Comune dà i soldi ai rom per andarsene. E poi butta giù la baraccopoli.

Lodi Niente mensa per i bimbi di famiglie straniere: a scuola coi panini.

Crotone Decreto sicurezza 24 migranti cacciati dal centro di accoglienza e portati in stazione.

Modena. Il bimbo è autistico, al compleanno si presenta un solo compagno


Tutto questo avviene mentre a Rovereto in provincia di Trento, poco prima di Natale è stato distrutto il presepe di Piazza Rosmini allestito da Agostino Carollo che aveva provocato polemiche. Nel presepe erano collocati manichini femminili che hanno destato scandalo. E' in corso un'inchiesta della polizia.


Perignano (Pisa), 29 Dicembre 2018

martedì 1 gennaio 2019

Capodanno 2019

odo la tua voce silenziosa-dentro
la tua voce-guida ( o è la mia? )
mi raddolcisce dalle miserie del Mondo
mi ricorda l'amore che ci ha colto
un mattino del tardo autunno
e che mai si è sciolto o dissipato

odo la tua voce silenziosa-dentro
mi parla la lingua dei tuoi gattini
quelli sotto la scrivania
o dietro la tenda  curiosi di me
attenti alle nostre parole
parole pesanti parole di amanti


ho avuto la tua voce dentro
dentro al mio orecchio
profonda sensuale vicina
e distante. ho colto il presagio
Mago. mai sola sarò se tu
mi parlerai come mi hai parlato
da allora al nostro anno appena nato