venerdì 29 maggio 2020


INTERVISTA  A ARMANDO PUNZO – COMPAGNIA DELLA FORTEZZA

renzia.dinca

Volterra ( Pisa)

Rumorscena: Cosa è accaduto nelle attività teatrali in carcere  al Maschio di Volterra dal  primo Decreto sicurezza di Marzo, in piena pandemia COVID19?

Punzo: io da solo sono rimasto a lavorare dentro il carcere fino alla seconda settimana di Marzo. Abbiamo preso accordi con la Direttrice  Maria Grazia Giampiccolo per capire come portare avanti  il lavoro e come mantenere i rapporti coi detenuti dall'esterno. La Direttrice, con molta disponibilità, ci ha permesso di continuare il lavoro che stavamo facendo in vista dello spettacolo Naturae che in forma di studio avrebbe debuttato a Luglio, come di consueto da trent'anni nel cortile del Carcere. Abbiamo avuto a disposizione e-mail e video-chiamate attraverso un telefono dedicato della Compagnia oltre ad un PC molto potente per video chiamate sulla Piattaforma ZOOM. Dalla piattaforma ci colleghiamo quasi ogni giorno interagendo da casa nostra coi detenuti-attori dentro il carcere, dove hanno a disposizioni i libri su cui stavamo lavorando  e siamo in continuo scambio di testi immagini  e riflessioni collettive. Oltre al lavoro in continuità con loro, infatti, i collegamenti sempre su Zoom sono con tutti i collaboratori  (siamo anche 50 ogni volta). Le sessioni si svolgono in questo modo: la costumista Emanuela Dall'Aglio, per fare un esempio, propone dei bozzetti  che vengono condivisi come immagini rispetto a conversazioni avute nella seduta precedente, oppure il musicista Andreino Salvadori propone le musiche anch'esse condivise. Stiamo anche lavorando molto sulla Parola, cioè sui testi della futura drammaturgia. Tutto questo in vista di passare alla fase delle azioni dell'allestimento di Naturae. Siamo in collegamento inoltre anche con  gli attori della Compagnia che ora sono usciti dal carcere: Aniello Arena, Giuseppe Venuto (Pino), Placido Calogero, Ibrahima Kandji, Qin Hai Weng, Ivan Chepiha. Questi attori erano sempre ospiti in Carcere durante l'inverno, ora sono assolutamente disponibili alle nostre riunioni  collettive in piattaforma.

RUMOSCENA: Quale è stato l'impatto sui detenuti-attori di questa nuova modalità di lavorare sullo spettacolo?

Punzo: Un impatto molto buono. Abbiamo avuto il beneplacito a livello istituzionale dell'Ispettore Alessio Pistacchi  che ci sta seguendo con molta convinzione in questo nuovo aspetto dell'esperienza teatrale. In realtà abbiamo lavorato su un terreno già conosciuto e praticato dagli attori-detenuti. Uno degli aspetti difficili in questa fase Covid in carcere, è stato infatti quello di una impossibilità assoluta di continuazione in presenza dei colloqui coi famigliari. Per questo sono state attivate le telefonate  skipe in video con le famiglie. Ma già c'era stata sensibilità in precedenza dell' emergenza COVID per avviare  questo tipo di comunicazione: da anni qui si svolgono video telefonate fra detenuti e famigliari.

RUMORSCENA: Quali prospettive ci sono adesso nella Fase2 di riprendere le attività in presenza dentro il Maschio?

Punzo: Nei prossimi giorni capiremo meglio la ripresa. Secondo il nuovo Decreto di fine Maggio, siamo in grado di poter riprendere il lavoro dentro il Maschio. La stagione ci consente di poter fare le prove  all'aperto in cortile, così come ci concede di poter allestire lo studio di Naturae  per l'estate.  Il contagio si sta abbassando ed io sono ottimista. Per quanto riguarda l'accesso agli spettatori: se fino allo scorso anno potevano assistere allo spettacolo circa 300 persone più settanta collaboratori, in questa fase i numeri saranno necessariamente ridotti. Altra buona notizia è che stanno iniziando a riprendere i lavori nel cantiere per la costruzione del Teatro in Carcere, aperto proprio due giorni prima  del   Decreto Covid di Marzo. Invece non abbiamo notizie  e mi preoccupo per gli aspetti economici relativi al progetto ACRI. Ad oggi non abbiamo contatti su questo capitolo col ministro Franceschini e col ministero della Giustizia Bonafede

RUMORSCENA: ACRI ci puoi spiegare di che si tratta?

Punzo: Il progetto a cura di Carte BlancheCentro Nazionale Teatro e Carcere, è nato tre anni fa come esperimento pilota allo scopo di esportare l’esperienza trentennale e il modello operativo della Compagnia della Fortezza di Volterra. E' arrivato oggi alla creazione di una rete nazionale che coinvolge undici fondazioni bancarie e dodici strutture teatrali che operano professionalmente nelle carceri.
Pochi giorni fa si è svolta  in videoconferenza, la riunione ufficiale, che segna la partenza della terza edizione di PER ASPERA AD ASTRA - come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza, alla presenza del  Direttore di Acri Giorgio Righetti, del Presidente della Commissione per le attività e i beni culturali Marco Cammelli, dei responsabili delle fondazioni bancarie e dei rappresentanti  delle associazioni partner. Il progetto ACRI è firmato da numerose Fondazioni bancarie  che sostengono i mestieri del Teatro come formazione di figure professionali che operano dentro le carceri italiane. Il progetto pilota è incentrato sull'esempio della Fortezza. Prevede scambi  di operatori fra diverse realtà carcerarie da Palermo a Milano e rappresenta un esempio di buone pratiche. In  video conferenza Marco Cammelli ha confermato la volontà delle Fondazioni per una  ripartenza importante ed emozionante allo stesso tempo, che racconta la volontà a livello nazionale di sostenere ancora di più, nel contesto attuale, un progetto di cultura, civiltà e bellezza.
 Il progetto è sostenuto e promosso da ACRI-Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa con Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Con il Sud, Fondazione CariSpezia, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione di Sardegna, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e vede in partenariato Associazione Baccanica - Palermo, Associazione Gli Scarti - La Spezia, Opera Liquida - Milano, Teatro e Società - Torino, Teatro dell’Argine - Bologna, Teatro Stabile dell’Umbria - Perugia, Cada Die Teatro - Cagliari, Voci Erranti Onlus - Saluzzo (CN), Teatro Necessario – Genova.


martedì 12 maggio 2020


INTERVISTA a Franco D'Ippolito- direttore artistico del MET

PRATO

RUMORSCENA: qual è la situazione attuale al MET e cosa state facendo per far riemergere l'Ente da questa gravissima crisi di settore a causa del COVID-19? Quando pensa potrete ricominciare a lavorare e quali saranno secondo lei i problemi da affrontare per ripartire?

D'IPPOLITO: Stiamo facendo quello che ci è consentito provando a immaginare possibili scenari. Il Teatro è stato chiuso l'otto Marzo. Io stesso da direttore sto lavorando in Remoto. E' necessario azzerare alcune questioni a livello di Amministrazione rispetto al lavoro che già avevamo programmato avendo chiuso in anticipo le attività annullate per forza maggiore dall'emergenza sanitaria. Il nostro obiettivo attuale è quello di cercare di recuperare il pregresso riproponendo a Produzione programmata sia per gli artisti che per i tecnici. Un obiettivo che speriamo di poter realizzare dentro lo scenario possibile di una riapertura. L'ipotesi a cui lavoriamo è quella di riprendere da dopo Ferragosto ossia ricominciare a lavorare con una proroga della Stagione 2020/2021 con la realizzazione del Festival Contemporanea previsto dal prossimo 20 Settembre. La Stagione calendarizzata non è stata contrattualizzata, quindi l'unico scenario possibile a cui agganciarci è quello preesistente dal momento brutalmente interrotto dell' otto Marzo. Se riusciremo a riprendere la nostra attività sia di palcoscenico con gli spettacoli che di platea con la presenza del pubblico (settembre o dicembre o Gennaio 2021), sarà necessario rivedere tutta l'organizzazione delle attività dal punto interrotto. E se ripartiremo, come tutti ci auguriamo, non sarà in modo normale. Dovremo convivere col contagio. Stiamo lavorando con l'AGIS per proporre un protocollo con scienziati per capire insieme le modalità. Si riaprirà nell'interesse della salute di tutti i lavoratori, degli artisti e del pubblico, ma è necessario riaprire perchè abbiamo bisogno del Teatro! Oggi la stragrande maggioranza dei lavoratori del Teatro sono a reddito zero. Dobbiamo riportarli al loro posto di lavoro. Per quanto riguarda il pubblico: la nostra idea è quella di ridurre di 1/3 la capienza dei nostri Teatri. Per cui il Metastasio da 600 posti ne conterrà 200, il Fabbricone da 360 ne conterà 120 e cosi' il Magnolfi. Al Metastasio avremo uno spettatore ogni due sedie vuote. Le file saranno occupate in alternanza: una sì e l'altra no. Stiamo ragionando con degli architetti per capire come fare per restituire al futuro pubblico il piacere di tornare a teatro dentro un luogo di bellezza, evitando la sensazione di disagio, come quello di fruire uno spettacolo dentro uno spazio di guerra.
Il primo comandamento che ci siamo dati è quello di riuscire a mantenere il binomio Arte e Bellezza: la situazione del settore è difficile ma siamo in grado di farcela.

RUMORSCENA: A livello dei vostri rapporti col Ministro del Turismo e Spettacolo Franceschini, cosa sta accadendo rispetto alla ripresa del lavoro?

D'IPPOLITO: Per quanto riguarda la ripresa economica dei lavoratori nel Decreto Cura Italia: dovrebbero esserci inclusi degli ammortizzatori sociali. Stiamo collaborando col ministro Franceschini e i suoi uffici per definire un biennio speciale in stato di emergenza. L'anno 2020 è andato perduto. Il 2021 rischierà pesantemente le attività sospese dal 2019/20. Tutti lavoreremo per un rientro graduale: la prospettiva è quella di una nuova normalità però diversa da prima che ricominci dal 2022 nel senso che torneremo ad una proposta calendarizzata delle attività e della Stagione triennale solo dal 2022. Quindi non ci sarà una Stagione triennale regolare 2021/2023 ma una programmazione speciale per due anni fino al 2022. L'ambizione è quella di definire proprio dal 2022 una nuova normalità sia organizzativa sia per gli artisti che per i lavoratori del MET in una prospettiva a cui stiamo pensando in cui ci sarà un modo diverso di fare Teatro in totale libertà creativa per gli artisti dentro un tempo per ora sospeso.

RUMORSCENA: Cosa pensa del dibattito attuale sul ruolo dell'artista di teatro in tempi di Covid 19 e Social? È favorevole a questo spostamento di campo dal teatro dal vivo ai Social?

D'IPPOLITO: Sono favorevole. L'Artista vive in questo momento l'occasione per ampliare in maniera decisiva il dialogo e il confronto con altri artisti e con se stesso. E' questo un fattore importantissimo nell' adesso e nel dopo emergenza. Ben vengano quindi piattaforme sui social utili quando si possa veicolare l'arte teatrale per i propri lavori artistici o come esempio di archivio in Rete come sta accadendo su FB o su canali privati come Whatt's up. Tutto questo aiuta a mantenere un dibattito vivo fra artisti, operatori e un collegamento virtuale col pubblico. In attesa di un ritorno allo spettacolo dal vivo. Sono gli artisti il nostro propulsore di idee. Il loro “narcisismo” è in funzione dell'arte e della creazione quindi ben vengano proposte e idee da parte loro.
Per quanto riguarda invece la mia responsabilità di Direttore di un Teatro Pubblico sugli artisti, tecnici e organizzatori, sta a me garantire una maggiore incisività di prospettive lavorative. Coloro che oggi sarebbero sotto scrittura e non hanno contratti, posso provare a garantire loro lo stesso reddito, le stesse giornate lavorative nel momento in cui ci sarà la ripresa di Settembre. Il mio primo criterio da funzionario per gli Artisti e lavoratori del MET è il recupero della Produzione con la riprogrammazione delle attività interrotte l'8 Marzo. Per il momento: arrivederci a Prato al Festival Contemporanea dal 20 Settembre.





Intervista a ANGELA FUMAROLA direttrice artistica (con Fabio Masi) di ARMUNIA e Festival Inequilibrio

ROSIGNANO MARITTIMO ( Livorno)


RUMORSCENA : qual è la situazione attuale ad Armunia e cosa state facendo per far riemergere le attività produttive, le Residenze e il Festival In/Equilibrio da questa gravissima crisi del settore dovuta al COVID 19?
Quando pensa si possa ricominciare a lavorare e quali saranno i problemi da affrontare per ripartire?

FUMAROLA: Ad Armunia continuiamo ad utilizzare dalla chiusura di Marzo degli spazi e delle attività, lo strumento digitale: un tavolo di riunioni in team. Le teniamo in collettivo anche con i tecnici e il personale di accoglienza una volta alla settimana in video chat, mentre con l'ufficio stampa e social team ne facciamo una al giorno. Abbiamo anche aperti dei tavoli internazionali. L'eccezionalità della fase ci porta ogni giorno anche sui tavoli regionali delle residenze artistiche toscane. Per quanto riguarda il Festival In /Equilibrio (spostato a Settembre), il compito degli operatori è quello di creare le condizioni per la cura degli artisti come da protocolli Regione Toscana e come priorità insieme alla Compagnia Kilowatt Capotrave (Sansepolcro-Arezzo). Ma non voglio adesso parlare del problema attuale perchè preferisco pensare al futuro che voglio immaginare in termini di desideri. In questo momento di totale incertezza con tutte le attività sospe In /Equilibrio a Settembre. Abbiamo ancora l'obbligo di impedimento di trasferimenti fra Regioni, cosa che per le nostre collaborazioni artistiche sono necessarie. Sono saltate le ospitalità internazionali previste a Giugno-Luglio con la Cina e col Canada spostate al 2021. Il nostro Festival si terrà tutto all'aperto nella cornice degli spazi fra le mura medievali del Paese di Rosignano Marittimo. Non prevediamo la partecipazione di pubblico se non dei cittadini dai propri balconi. Non vogliamo parlare di recupero del calendarizzato nella stagione bloccata, quanto piuttosto guardare avanti. Oggi il tempo per noi di Armunia ha acquisito una dimensione non più lineare ma diagonale. La sfida che lanciamo insieme a Kilowatt è quella delle Residenze toscane di cui siamo capofila. Per questo abbiamo pensato a stilare e pubblicare il Bando per Residenza digitale già operativo (si trova su FB pagina:ARMUNIA). Servirà a trasformare la mancata prossimità fra gli artisti e degli artisti col pubblico, in un'altra dimensione: quella di un' agorà virtuale. Gli artisti sono invitati a presentare il loro progetto da dentro le proprie mura domestiche e avrà come canale il WEB. Come ne usufruiscono? Con un contributo individuale da interagire col pubblico della Rete. La nostra proposta certo non potrà sostituire le Residenze ma stimola nuove forme di ricerca autorale. Interrogarsi sul presente via piattaforme del Web, non potrà sostituire certo il Teatro dal vivo, tuttavia sono convinta che lo strumento del Web sia molto interessante in questo momento. Penso, per esempio, che gli adolescenti abbiano vissuto meglio di noi adulti questa fase dei due mesi in quarantena del COVID 19, in quanto loro a differenza di noi sono nativi digitali. I problemi che stiamo affrontando e le paure, riguardano oggettivamente la normativa relativa all'ordinanza sulla sanificazione degli ambienti di lavoro. Per quanto concerne alcune categorie di nostri lavoratori, immaginiamo si possano creare dei pannelli di divisio

lunedì 4 maggio 2020


In ricordo di un grande artista Giacomo Verde

renzia.dinca

Giacomo Verde aveva negli occhi la curiosità mobile del bambino e nel lavorare coi colleghi la capacità di entusiasmare e interagire con sana leggerezza, complice una creatività a tutto raggio che spaziava dalle ideazioni alle performance alle installazioni che lo hanno reso una delle personalità di spicco della Video Arte.
Ho avuto occasione di assistere ad alcune sue prove d'artista come critico teatrale e anche la fortuna di collaborare per uno spettacolo in cui ero stata coinvolta come drammaturga.
La prima esperienza di contatto diretto e personale è stata alla Città del Teatro di Cascina dove collaboravo come consulente. Era il 2005. Alessandro Garzella allora direttore artistico, lo invitò per allestire Storie mandaliche 3.0, una riedizione di Storie mandaliche 2.0, lavoro rivolto al Teatro Ragazzi ma anche adatto ad un pubblico adulto. Lui stesso era in scena come performer diretto da Fabrizio Cassanelli. Trovai il lavoro interessante anche se in corso di aggiustamenti. Piacque molto ai ragazzi perchè coglieva in pieno l'esigenza di utilizzo anche in teatro e nella narrazione, delle nuove tecnologie che allora stavano entrando in modo massiccio nell'immaginario dell'infanzia e adolescenza. Nel 2006 sempre per La Città del Teatro produsse il video Sintomi-è più potente di me sul Laboratorio tra disagio mentale e scena tenuto da Garzella e Cassanelli (vedi anche Il Teatro del dolore -Titivillus, a mia cura). E' nel 2007 che collaborammo insieme chiamati da Paola Marcone regista e attrice per il lavoro Passio Mariae, che andò in scena per il Teatro di Buti di Dario Marconcini, di cui curò le video-scene ed ebbe molte repliche. L'ultimo incontro con lui fu nel 2015 a SPAM di Roberto Castello ( faceva parte del team artistico) presso Lucca. Lui stesso era in scena con Artist=Zombie. Nel lavoro erano esposte 12 foto accompagnate da una lettura dei punti di un Manifesto secondo cui gli attori sarebbero Zombie “se uccidi uno zombie non è omicidio. Se uccidi un artista è un omicidio?”. Ciao Giacomo