martedì 2 aprile 2024

Consorzio coreografi danza d'autore CON.COR.DA- Il Canto di Natale renzia.dinca Pisa. A Pisa nello spazio Corte Sanac sui Navicelli, una via di canali che un tempo collegavano Pisa e il porto di Livorno, la danzatrice e coreografa Flavia Bucciero, napoletana d'origine, ha creato negli anni Ottanta-Novanta a Pisa, una realtà nazionale e internazionale nota come Movimentoinactor Teatrodanza. Bucciero vanta un ricchissimo curriculum di esperienze di ideazione e produzione di spettacoli sia come danzatrice che come coreografa e insegnante di Danzamovimentoterapia e Teatrodanza a livello nazionale. La Compagnia Movimentoinactor è cofondatrice di CON.COR.D.A-Impresa Sociale, Consorzio Coreografi danza d'autore che raccoglie Compagnie nazionali , coreografi e danzatori, soggetto riconosciuto e sostenuto dal MiC nell’ambito del FNSV (Fondo nazionale dello spettacolo dal vivo) e dalla Regione Toscana come Residenza artistica. Fa parte di R.A.T Residenze Artistiche Toscane della regione Toscana attualmente coordinata da Renzo Boldrini, direttore artistico del Teatro Verdi di Santa Croce S/A Pisa e Giallo Mare Minimal Teatro e del Progetto Artisti nei territori La sua ultima produzione Il Canto di Natale, ispirato liberamente al notissimo racconto di Charles Dickens- è stata allestita presso lo spazio pisano del Teatro Nuovo curato dalla Compagnia Binario vivo diretta da Carlo Scorrano. La Sala, completamente piena di bambini e famiglie-eravamo proprio sul tema di Natale, è quella di un ex Cinema nei pressi di uno spazio intorno alla Stazione cittadina, dove negli ultimi anni, si sono verificate situazioni di degrado. Il lavoro, che è stato sostenuto per la produzione dal Ministero della Cultura e dal Comune di Napoli, come vincitore del bando “Attività di spettacolo dal vivo nelle periferie della città di Napoli” del 2022 per la Municipalità X è di grande godibilità per grandi e piccini. Giocato su una lungimirante contaminazione fra danza musica e parola, un mix vincente che è cifra significativa dei più recenti allestimenti della coreografa, il Canto si presenta in un caleidoscopico fragore in accelerato dove il dettato narrativo- l'avido Scrooge che odia il Natale perchè pensa solo ai soldi, si incontra in scena coi tre fantasmi del Passato Presente e Futuro per poi convertirsi al pentimento e al cambiamento, come da copione letterario. Il trattamento di un classico dei classici, come altri compiuti da Bucciero (vedi il recente Pinocchio ambientato sulle Mura restaurate ed aperte ai camminamenti pubblici di Pisa dentro al suo Progetto Festival NavigArte), dimostra una sua solidissima vocazione alla translitterazione di testi letterari alla rilettura per lo spazio scenico. sia adattati in spazi chiusi (teatri, spazi quali chiese da San Zeno Pisa con particolari vocazioni di ambientazione artistica nazionali), che in luoghi di bellezza naturale come il Parco Regionale di San Rossore (ex residenza del Presidente della Repubblica) dove di recente ha allestito la sua personalissima traduzione in open space dentro il Parco del Cantico dei Cantici nella traduzione di Guido Ceronetti, con musiche originali dal vivo scritte dal maestro Antonio F. Di Stefano, suo collaboratore storico Un clima elettrizzante quello che ci ha accolto nello spazio di Binario Vivo zona Stazione a Pisa: tante famiglie tanti bambini mentre le luci e la solita giostrina e anonimi spazi per pattinaggio con finta neve in piazza ci portavano all'ingresso dell'ex Cinema ora Teatro Nuovo. Dentro calore quello vero del Natale Il trattamento plastico dei personaggi del Canto è piaciuto molto ai bambini. Davvero brave le attrici-danzatrici fra cui Modafferi nella sua versione di attrice davvero convincente, come Scrooge in ruolo. E alla fine tutti hanno ballato, bambini e genitori, coinvolti dalle attrici e attori dalla platea della Compagnia Con.Cor.D.A/Movimentoinactor e ovunque negli spazi fra le poltrone del Teatro Nuovo. Anche questo è il ruolo del teatro. Fare Anima Regia e riduzione del Canto di Natale di Riccardo Monopoli Collaborazione alla regia e coreografia di Flavia Bucciero Danzatori e interpreti: Alice Covilli, Marco della Corte, Leila Ghiabbi, Federica Modafferi, Francesco Pelosini, Massimo Risi Disegno luci Riccardo Tonelli Foto Antonella Limotta Consorzio coreografi danza d'autore CON.COR.DA- Il Canto di Natale renzia.dinca Pisa. A Pisa nello spazio Corte Sanac sui Navicelli, una via di canali che un tempo collegavano Pisa e il porto di Livorno, la danzatrice e coreografa Flavia Bucciero, napoletana d'origine, ha creato negli anni Ottanta-Novanta a Pisa, una realtà nazionale e internazionale nota come Movimentoinactor Teatrodanza. Bucciero vanta un ricchissimo curriculum di esperienze di ideazione e produzione di spettacoli sia come danzatrice che come coreografa e insegnante di Danzamovimentoterapia e Teatrodanza a livello nazionale. La Compagnia Movimentoinactor è cofondatrice di CON.COR.D.A-Impresa Sociale, Consorzio Coreografi danza d'autore che raccoglie Compagnie nazionali , coreografi e danzatori, soggetto riconosciuto e sostenuto dal MiC nell’ambito del FNSV (Fondo nazionale dello spettacolo dal vivo) e dalla Regione Toscana come Residenza artistica. Fa parte di R.A.T Residenze Artistiche Toscane della regione Toscana attualmente coordinata da Renzo Boldrini, direttore artistico del Teatro Verdi di Santa Croce S/A Pisa e Giallo Mare Minimal Teatro e del Progetto Artisti nei territori La sua ultima produzione Il Canto di Natale, ispirato liberamente al notissimo racconto di Charles Dickens- è stata allestita presso lo spazio pisano del Teatro Nuovo curato dalla Compagnia Binario vivo diretta da Carlo Scorrano. La Sala, completamente piena di bambini e famiglie-eravamo proprio sul tema di Natale, è quella di un ex Cinema nei pressi di uno spazio intorno alla Stazione cittadina, dove negli ultimi anni, si sono verificate situazioni di degrado. Il lavoro, che è stato sostenuto per la produzione dal Ministero della Cultura e dal Comune di Napoli, come vincitore del bando “Attività di spettacolo dal vivo nelle periferie della città di Napoli” del 2022 per la Municipalità X è di grande godibilità per grandi e piccini. Giocato su una lungimirante contaminazione fra danza musica e parola, un mix vincente che è cifra significativa dei più recenti allestimenti della coreografa, il Canto si presenta in un caleidoscopico fragore in accelerato dove il dettato narrativo- l'avido Scrooge che odia il Natale perchè pensa solo ai soldi, si incontra in scena coi tre fantasmi del Passato Presente e Futuro per poi convertirsi al pentimento e al cambiamento, come da copione letterario. Il trattamento di un classico dei classici, come altri compiuti da Bucciero (vedi il recente Pinocchio ambientato sulle Mura restaurate ed aperte ai camminamenti pubblici di Pisa dentro al suo Progetto Festival NavigArte), dimostra una sua solidissima vocazione alla translitterazione di testi letterari alla rilettura per lo spazio scenico. sia adattati in spazi chiusi (teatri, spazi quali chiese da San Zeno Pisa con particolari vocazioni di ambientazione artistica nazionali), che in luoghi di bellezza naturale come il Parco Regionale di San Rossore (ex residenza del Presidente della Repubblica) dove di recente ha allestito la sua personalissima traduzione in open space dentro il Parco del Cantico dei Cantici nella traduzione di Guido Ceronetti, con musiche originali dal vivo scritte dal maestro Antonio F. Di Stefano, suo collaboratore storico Un clima elettrizzante quello che ci ha accolto nello spazio di Binario Vivo zona Stazione a Pisa: tante famiglie tanti bambini mentre le luci e la solita giostrina e anonimi spazi per pattinaggio con finta neve in piazza ci portavano all'ingresso dell'ex Cinema ora Teatro Nuovo. Dentro calore quello vero del Natale Il trattamento plastico dei personaggi del Canto è piaciuto molto ai bambini. Davvero brave le attrici-danzatrici fra cui Modafferi nella sua versione di attrice davvero convincente, come Scrooge in ruolo. E alla fine tutti hanno ballato, bambini e genitori, coinvolti dalle attrici e attori dalla platea della Compagnia Con.Cor.D.A/Movimentoinactor e ovunque negli spazi fra le poltrone del Teatro Nuovo. Anche questo è il ruolo del teatro. Fare Anima Regia e riduzione del Canto di Natale di Riccardo Monopoli Collaborazione alla regia e coreografia di Flavia Bucciero Danzatori e interpreti: Alice Covilli, Marco della Corte, Leila Ghiabbi, Federica Modafferi, Francesco Pelosini, Massimo Risi Disegno luci Riccardo Tonelli Foto Antonella Limotta

sabato 23 marzo 2024

LIVIA GIONFRIDA per Franco Scaldati renzia.dinca Prato. Avevo seguito la parabola ascendente della giovane regista e attrice Livia Gionfrida fin dai suoi spettacoli coi detenuti-attori del carcere la Dogaia di Prato ( dove lavora di 15 anni con la sua Compagnia Teatro Metropopolare). Ricordo uno strepitoso allestimento di Otello dove l'energia in scena era palpabile come le sinergie fra gli attori-detenuti e gli attori professionisti. Le ventennali esperienze di visione di spettacoli in carcere (da Punzo a Pedullà) mi avevano segnalato che l'intercettazione con questa artista siciliana trapiantata a Prato, aveva la peculiarità di dissezionare un talento e una sensibilità per il Teatro Civile, il Teatro sociale (o Teatro d'Arte sociale secondo la definizione di Andrea Porcheddu), che avrebbe dato i suoi frutti. Certo, in brevissimo tempo, Gionfrida ha superato se stessa fino a vincere il Premio ANCT (Associazione Nazionale Critici teatrali) e il Premio Radicondoli dedicato al maestro della critica Nico Garrone. E ancora il Premio UBU per l'Inedito Franco Scaldati. Con Si illumina la notte, infatti, in prima nazionale dentro la cornice storica del Teatro Metastasio di Prato la stella di Gionfrida si è accesa di una luce speciale. Quella dell'incontro con Franco Scaldati, siciliano di Palermo come la regista, in una rivisitazione di un lavoro del drammaturgo da sempre vicino ai temi della marginalità: La Tempesta di Shakespeare. Questa riscrittura della regista mette in scena un paesaggio post guerra atomica (quanto è vicino all'attualità di guerre conflitti che avevano fatto dire al Papa Francesco non tanti mesi or sono: qui siamo alla terza guerra mondiale!). Lo studio per la realizzazione di quella Tempesta, risale al 2020. proprio i tempi e non metaforici della peste, dello tsunami insomma del Covid, in cui tutti indistintamente come essere umani, dovevamo inventarci una “ ragione di più per vivere, per volersi bene e... per dimenticare” ( testi Ornella Vanoni, dei nostri genitori-nonni, con Strehler con Giulia Lazzerini- Ariel ). E quindi la rigenerazione è possibile, plausibile. Ce lo dice con gioiosità leggera innocente l'Ariel- forse alter ego di Gionfrida, che cuce le scene del post atomico fra palco e platea, incoraggiando il poeta stanco, forse barbone (chi è ? forse il poeta di Mazara nelle vesti del fisico Majorana del gruppo Fermi romano, non più collaborazionista della Bomba a tirarsi su a collaborare per la rinascita). Perchè rinascono i morti i vivi le piante gli animali anche nel disastro climatico. Ariel c'è. E' nell'aria. Mette in-sieme, seduce, affabula. Come i bambini. E dove c'è: è speranza. Il lavoro è stato accompagnato nel suo svolgersi da Melino Imparato (già braccio destro di Franco Scaldati, attore in scena in un intreccio di visionarietà poetica rispetto ai sopravvissuti.Il linguaggio è un mix di siciliano italiano e napoletano mentre ci sono echi di Eduardo anche nella meta-testualità metafisica e tanto corrosiva fino a ribaltare gli spazi del borghese Teatro di Prato. Immagini davvero belle quelle scenografiche del gioco delle corde sul palco. Un lavoro apparentemente leggero. Quanto può essere profonda certa apparente leggerezza sulle corde dell'altalena di Ariel dove lo Spirito dell'Aria dondolava in regie milanesi per confrontarsi con la Poesie e il Pensiero.per volare sull'Infinito Visto a Prato Teatro Metastasio Teatro Metropopolare PRIMA NAZIONALE
Produzione Teatro Metastasio con sostegno di Armunia il 25 febbraio 2024 Regia Livia Gionfrida Drammaturgia inedita in omaggio a Franco Scaldati con Melino Imparato, Manuela Ventura, Daniele Savarino, Naike Anna Silipo, Rita Abela, Giuseppe Innocente Foto di Augusto Biagini

mercoledì 20 marzo 2024

Una mia poesia di nuovo su Italian Poetry della Columbia University New York poesie Sulla Guerra dedicata ad un artista pisano nel 2023 ( e con lui agli Artisti in perenne ricerca e fratellanza nella buona e cattiva sorte che ci accomuna come artisti in viaggio) Cinema Arsenale Pisa per Delio ora su Rivista internazionale universitaria I.P.

venerdì 15 marzo 2024

IL CORPO IN TESTA di ALESSANDRO GARZELLA CUEPRESS 2022- Prefazione ANDREA PORCHEDDU Il viaggio artistico di Animali Celesti teatro d'arte civile nelle periferie sociali del disagio e delle marginalità. Con questo sottotitolo si apre il volume scritto dal regista e attore Alessandro Garzella figura storica del Teatro Nazionale ( dal 1970 ha seminato progetti nella Toscana iniziando dal Teatro Ragazzi per poi dirigere per venti La città del Teatro di Cascina presso Pisa, secondo polo regionale di teatro per le nuove generazioni). segue recensione

giovedì 14 marzo 2024

MARCO FILIBERTI renzia.dinca Montalcino(Siena).Marco Filiberti, regista, attore, drammaturgo, scrittore e sceneggiatore è protagonista del volume Alle sorgenti della bellezza pubblicato dalla casa editrice Titivillus diretta da Enrico Falaschi per celebrare i vent'anni di carriera dell'artista milanese ora anche cittadino della Val d’Orcia Patrimonio Unesco dell’Umanità . Il libro, corredato da una ricca scelta di foto di scena sia tratte da suoi lavori in cinema che in teatro, è stato presentato a Montalcino nel Teatro degli Astrusi che per l'occasione si è prestato anche all'allestimento di una Mostra di foto, manifesti, documentari audiovisivi, costumi. Nel Teatro degli Astrusi, un gioiello seicentesco arricchito da affreschi del '700, diretto già da alcuni anni da Enrico Falaschi con una vivace programmazione- si è tenuta la presentazione del volume. In presenza dell’Autore Marco Filiberti, è stato presentato il suo poliedrico e sfaccettato ventennale lavoro fra cinema e teatro a cura del giornalista e critico cinematografico Giovanni Bogani e da Enrico Falaschi. Segnalato al Festival del Cinema di Berlino e al Festival cinematografico di Venezia, Filiberti si è imposto alla critica internazionale per l’originalità del suo percorso artistico e di ricerca con film e corti dove ha imposto la sua personalissima visionarietà. Nelle interviste all’Autore di Bogani e Falaschi sono emerse, anche alla presenza in prima fila dei suoi giovani attori, le problematiche legate al cammino personale e di raffinata sensibilità di questo Autore dalla caratura internazionale. Intervallate alle domande a Filiberti si sono intrecciati spezzoni di sue opere fra cui il documentario Precedo l’aurora, Il “Parsifal” di Marco Filiberti di Dario Pichini e Federico Livi del 2023. Nello scavo della personalità artistica di Filiberti intervistato da Giovanni Bogani, si è intuita la straordinaria recezione del Paesaggio della Val D’Orcia (Montalcino ne è al centro come territorio con accanto Pienza e le crette senesi) e la particolare attitudine alla introspezione che in queste zone fra l’altro attirano un turismo legato, anche alla meditazione. Attualmente il regista sta lavorando su La Recherche di Proust in ambientazioni fra Milano e Parigi. La Mostra al Teatro degli Astrusi a Montalcino, sarà aperta fino al 23 Marzo TEATRO DEGLI ASTRUSI- Montalcino

martedì 5 marzo 2024

PAOLA LUCARINI POGGI In ricordo di Renzia D'Incà Ho conosciuto Paola grazie ad una sua poesia dall'incipit: Acqua oscura/ un raggio sulla superficie mi aiuterebbe... eravamo negli anni Ottanta. Mi fu recapitata da un professore di Pisa quando ero matricola all'Università in omaggio, forse-ad una mia precoce vocazione alla letteratura. La imparai a memoria. Poi, quando ebbi modo di conoscerla in un Salotto fiorentino, dove da Pisa, la mia anch'essa precoce iniziazione al giornalismo culturale mi aveva portata, davanti a lei- luminosa incorniciata da un mantello di volpe bianca, le sgranai sillabando i suoi stessi versi uno ad uno - la scrissi quando ero molto giovane molto giovane, commentò. Cominciò così l'assidua frequentazione fra di noi, una conversazione fatta di letture, ascolti in presenza fra Pisa e Firenze e il Castello di Compiano, dove ci incontravamo con altri amici di percorso intellettuale, per il Premio del PEN Club Internazionale con i soci nazionali ed internazionali PEN. Paola mi ha introdotto attraverso la sua poesia e alla sua poetica, alla Poesia e al mondo letterario nazionale, come medium: la congerie fiorentina della sua Associazione Sguardo e Sogno che per oltre venti anni ha animato e ospitato poeti e scrittori da tutta Italia e non solo. Mi ha insegnato in scrittura e nella vita, la cura della Parola, il senso fraterno della comunità poetica, la sorellanza di vissuti in armonia del cuore, dell'amicizia oltre ogni barriera di culture diverse nello spazio tempo L'ultimo suo messaggio a me, che spesso ora vivo in territori a lei cari, suggeriti da temi per me montaliani (Notizie dall' Amiata, per lei Santa Caterina da Siena Monte Giovi) e luziani, dove Luzi aveva casa (Pienza, le crette senesi, la Val d' Orcia) è di un mese fa. e come una benedizione celeste e terrestre (cit). E felice, ne sono sicura, di sentirmi, mi ha lasciato il suo testamento vocale: Renzia: fai una buona estate. Un saluto a Paola e il suo sposo Giovanni, compagno di arte e di avventure artistiche e spirituali