mercoledì 29 novembre 2017


Saranno tutti denunciati per violenza privata, già quattro identificati. Irruzione squadrista di una quindicina del Veneto Fronte Skinhead durante una assemblea della Rete Como Senza Frontiere. La lettura del proclama: "Basta invasione". E la forza pacifica degli aggrediti di PAOLO BERIZZI Stampa 29 novembre 2017 Un'irruzione in pieno stile squadrista, ma con una pacatezza inquietante. Fermi, in piedi. Il cranio rasato, i bomber scuri. E un volantino. Letto a mo' di "proclama" per dire "basta invasione", stop ai migranti e a chi li accoglie. Il blitz fascista e razzista - di cui "Repubblica" mostra il video (diffuso in rete da Baobab Experience) - è andato in scena l'altra sera a Como. Gli autori sono una quindicina di naziskin del Veneto Fronte Skinhead, che - rende noto la questura - saranno tutti denunciati per violenza privata (già quattro dei partecipanti al blitz sono stati indetificati grazie alle immagini). Como: blitz degli skinhead nella sede pro-migranti, la forza pacifica degli aggrediti Che cosa è successo. In una sala al primo piano del Chiostrino di Santa Eufemia era in corso una riunione di Como Senza Frontiere, una rete che unisce decine di associazioni a sostegno dei migranti. Migranti il cui flusso, da un paio d'anni, sta interessando Como (passa di qui una delle rotte dei profughi verso la Svizzera). Sono le 21.15 quando il gruppo di militanti neofascisti irrompe nei locali del Chiostrino. Il "portavoce" legge un volantino delirante in cui si parla di "sostituzione" del popolo europeo con dei "non popoli", e che dà contro a chi offre aiuti e assistenza ai migranti: i "soloni dell'immigrazionismo a ogni costo". "Per tutti voi figli di una patria che non amate più...", scandisce il capo del gruppo, mentre gli altri militanti sono disposti a semicerchio intorno al tavolo dove siedono gli attivisti di Como Senza Frontiere. Lo stupore di chi partecipa alla riunione, e la forza pacifica con la quale i presenti decidono di non reagire alla provocazione, è disarmante. La migliore risposta alla violenza e alla prevaricazione squadrista del gruppo. Ma è evidente che i rappresentanti delle associazioni pro-migranti sono anche spaventati. La scena dura pochi minuti. Dopo la lettura del proclama, il capo del gruppo di Vfs si rivolge così ai padroni di casa: "Ora potete riprendere a discutere di come rovinare la nostra patria e la nostra città". I naziskin a quel punto abbandonano la sala. "Nessun rispetto per voi", dice una delle teste rasate. Il blitz dei neofascisti veneti - hanno sede a Lonigo, in provincia di Vicenza - segue le iniziative di due anni fa, sempre a opera loro e sempre a Como e in altre città: sagome di migranti dipinte a terra di fronte alle sedi della Caritas. In un comunicato diffuso su Facebook il presidente del Vfs, Giordano Caracino, attacca Repubblica e gli "antifascisti": "Siete in grado di trasformare in violenza la lettura di un comunicato...antifascisti. Passi lo scontro che sappiamo rifiutate sempre, ma se proprio non reggete neanche più il confronto democratico basato sull’avere delle idee discordanti, se i vostri timpani sono talmente fragili che si lacerano all’ascolto della verità, smettetela di fare politica, fate altro, origami o ricamo per esempio!". Fondato nel 1986 da Piero Puschiavo e Ilo De Deppo, il Veneto Fronte Skinhead è noto nella galassia dell'ultradestra per la sua matrice antisemita e razzista. E' stato uno dei primi movimenti che hanno importato in Italia la subcultura giovanile del movimento naziskin. A lungo legati alla tifoseria dell'Hellas Verona, nei primi anni 2000 hanno perso smalto a favore di altri gruppi: alcuni militanti sono migrati in Forza Nuova e in altre formazioni "nere". Da qualche mese Vfs è tornata in scena con iniziative sul territorio, sempre nel nord Italia. Nuovo nemico da combattere: i migranti. Dura la condanna dell'Anpi nazionale. "E' intollerabile - dichiara la presidente Carla Nespolo - che un gruppo di chiara ispirazione neofascista interrompa una pacifica riunione per declamare uno sproloquio razzista. Questo ennesimo e vergognoso episodio, come anche la vicenda del corso di formazione per avvocati a Verona presentato dal presidente di un'associazione che si richiama al nazismo, impone una reazione politico-istituzionale immediata e strutturale. Chiederemo un incontro urgente al ministro dell'Interno". TagsArgomenti:migranticomoprovincia di ComofascismoVeneto Fronte SkinheadComo senza frontiereProtagonisti:Piero PuschiavoIlo De Peppo © Riproduzione riservata 29 novembre 2017 DA TABOOLAPROMOSSO

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