lunedì 4 maggio 2020


In ricordo di un grande artista Giacomo Verde

renzia.dinca

Giacomo Verde aveva negli occhi la curiosità mobile del bambino e nel lavorare coi colleghi la capacità di entusiasmare e interagire con sana leggerezza, complice una creatività a tutto raggio che spaziava dalle ideazioni alle performance alle installazioni che lo hanno reso una delle personalità di spicco della Video Arte.
Ho avuto occasione di assistere ad alcune sue prove d'artista come critico teatrale e anche la fortuna di collaborare per uno spettacolo in cui ero stata coinvolta come drammaturga.
La prima esperienza di contatto diretto e personale è stata alla Città del Teatro di Cascina dove collaboravo come consulente. Era il 2005. Alessandro Garzella allora direttore artistico, lo invitò per allestire Storie mandaliche 3.0, una riedizione di Storie mandaliche 2.0, lavoro rivolto al Teatro Ragazzi ma anche adatto ad un pubblico adulto. Lui stesso era in scena come performer diretto da Fabrizio Cassanelli. Trovai il lavoro interessante anche se in corso di aggiustamenti. Piacque molto ai ragazzi perchè coglieva in pieno l'esigenza di utilizzo anche in teatro e nella narrazione, delle nuove tecnologie che allora stavano entrando in modo massiccio nell'immaginario dell'infanzia e adolescenza. Nel 2006 sempre per La Città del Teatro produsse il video Sintomi-è più potente di me sul Laboratorio tra disagio mentale e scena tenuto da Garzella e Cassanelli (vedi anche Il Teatro del dolore -Titivillus, a mia cura). E' nel 2007 che collaborammo insieme chiamati da Paola Marcone regista e attrice per il lavoro Passio Mariae, che andò in scena per il Teatro di Buti di Dario Marconcini, di cui curò le video-scene ed ebbe molte repliche. L'ultimo incontro con lui fu nel 2015 a SPAM di Roberto Castello ( faceva parte del team artistico) presso Lucca. Lui stesso era in scena con Artist=Zombie. Nel lavoro erano esposte 12 foto accompagnate da una lettura dei punti di un Manifesto secondo cui gli attori sarebbero Zombie “se uccidi uno zombie non è omicidio. Se uccidi un artista è un omicidio?”. Ciao Giacomo





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