venerdì 4 gennaio 2019

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FARE BUCHI NEI MURI- don  Armando Zappolini un prete in trincea

di renzia.dinca

Perignano (Pisa). In un piccolo Paese: Perignano, alle porte di Pontedera in provincia di Pisa, un prete don Armando Zappolini (sessant'anni, consacrato a 24), combatte da lunghi anni battaglie civili e sociali di rilievo nazionale. Presidente di CNCA ovvero Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza,  si occupa di ludopatia e di infiltrazioni mafiose nel gioco d'azzardo (ne sono coinvolti fra 25 e 30 milioni di giocatori italiani); fondatore di Bhalobasa Onlus: Associazione di sostegno a distanza e progetti socio-sanitari in India, Uganda, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo in cooperazione e sviluppo; attuale presidente della Caritas di San Miniato- Pisa, dove risiede la diocesi della parrocchia il cui Vescovo è monsignor Andrea Migliavacca. Lavora da anni in LIBERA con don Ciotti e padre Alex Zanotelli, quest'ultimo ancora e da sempre impegnato nei quartieri disagiati di Napoli.

La traccia del percorso è chiara: don Milani, i fratelli Gesualdi (frai  bambini allievi di don Milani alla scuola di Barbiana poi residenti nel Comune di San Giuliano Terme, situato tra Lucca e la Versilia alle porte della città di Pisa). Presente nel 2001 al coordinamento nazionale del G8 alla DIAZ a Genova, don Zappolini è prete di frontiera. Non alza muri ma prova a costruire ponti. Ne sono testimonianza i libri Il chiodo fisso per le Edizioni Paoline e poi il recente Un prete secondo Francesco. Contemplativo, sognatore e costruttore di ponti. Sempre per le Paoline.

Lo abbiamo intervistato per RUMORSCENA, dato lo “scandalo” provocato dal Presepe nel cassonetto, che ha allestito nella sua Chiesa a Perignano: un Presepe in Chiesa, che come tutti i preti cattolici allestiscono per grandi e piccini nelle proprie Parrocchie. Zappolini non è nuovo, peraltro a Presepi dove, per esempio, qualche anno fa aveva messo Gesù Bambino a guida di un caccia militare.

RUMORSCENA: don Armando, lei sta lavorando da sempre per favorire l'inclusione sociale. Locale ed internazionale. In una fase in cui in Toscana le città di Cascina e di Pisa sono governate dalla Lega. Il suo Presepe nel cassonetto ha suscitato proteste. Non tanto nella sua Parrocchia ma molto a livello nazionale specie da parte del Ministro degli Interni Matteo Salvini e sui social.


Don Zappolini: sono per la Resistenza operativa. In Toscana e ovunque. Ho 5mila amici su Facebook. Non stimo Salvini e non rispondo. Oltre a tutto quanto ho fondato a livello nazionale ed internazionale, c'è anche la Comunità di Usigliano (ex tossici).

Rumorscena: il suo impegno per gli Ultimi è un dato di fatto documentato. Lei è in prima linea adesso sul tema del razzismo, una emergenza sociale in Toscana e nel nostro Paese.

Don Zappolini: sono preoccupato per il razzismo dei fedeli che frequentano la Chiesa. Bisogna tornare alla lettura e alla pratica del Vangelo. Tornare alle parole non del cattolicesimo ma del Cristianesimo. Seguire gli insegnamenti di Papa Bergoglio. Che non a caso si è chiamato Francesco.

Ci spostiamo dalla canonica, un piccolo spazio essenziale con bei soffitti affrescati, per entrare in Chiesa dove si era appena celebrata la Messa del sabato sera. La Chiesa è quella del Presepe allestito da don Zappolini, quello dello scandalo sociale del Gesù che nasce dentro un cassonetto, fra la spazzatura. Un presepe degli scarti dove gli unici nella grotta sono gli animali, il bue e l'asino.

Rumorscena: Padre, cosa vuole segnalare col suo Presepe?

Zappolini: Che adesso e sempre non servono i Muri, ma i Ponti. Costruire relazioni, aprirsi all'Altro.  Adesso bisogna fare buchi nei Muri!

In Chiesa molti curiosi e operatori da diverse zone toscane osservano lo scandaloso Presepe ad opera di tanto scandaloso prete

Questo il Manifesto di don Armando appeso in Chiesa a corredo della sua iniziativa:


VOLETE CERCARE Gesù? Cercatelo nella spazzatura
Siamo abituati alla scena di Betlemme (…) la storia dei nostri giorni e le parole di Papa Francesco ci svegliano dal sonno e dalla indifferenza (…) Non c'è nessuna poesia, solo tanto dolore e solitudine e tanta amarezza! Parole e gesti di una cattiveria inaudita abbandonano per le strade poveri, bambini, migranti e alimentano sentimenti di odio e razzismo che contaminano perfino chi frequenta la chiesa (…) Dobbiamo avere il coraggio di fare il presepe dove Gesù ci aspetta, fra quegli scarti dell'umanità che da duemila anni sono la sua gente. A chi sale sulle ruspe e poi ci chiede di fare il presepe nelle scuole o di mettere i crocefissi nelle aule noi rispondiamo che il nostro presepe ce lo stanno distruggendo e calpestando proprio loro e che, se hanno mandato via tutti, nel loro presepe restano solo le bestie: un asino, un bue... e loro”

 E ancora altri manifesti in bacheca:

Cascina Il Comune dà i soldi ai rom per andarsene. E poi butta giù la baraccopoli.

Lodi Niente mensa per i bimbi di famiglie straniere: a scuola coi panini.

Crotone Decreto sicurezza 24 migranti cacciati dal centro di accoglienza e portati in stazione.

Modena. Il bimbo è autistico, al compleanno si presenta un solo compagno


Tutto questo avviene mentre a Rovereto in provincia di Trento, poco prima di Natale è stato distrutto il presepe di Piazza Rosmini allestito da Agostino Carollo che aveva provocato polemiche. Nel presepe erano collocati manichini femminili che hanno destato scandalo. E' in corso un'inchiesta della polizia.


Perignano (Pisa), 29 Dicembre 2018

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