venerdì 13 novembre 2015


La prossima stagione, è adesso Posted by renzia.dinca Pubblicato su RUMORSCENA di Roberto Rinaldi Pontedera – Lari (Pisa) Dentro una cornice toscanissima-un poderoso castello medievale che dall’alto si affaccia su una campagna d’ulivi e terrazze da un lato e dall’altro colline e monti che sfiorano il confine con il territorio della lucchesia, dentro il festival Collinarea diretto da Loris Seghizzi, abbiamo visto in edizione estiva dopo il debutto pontederese, questo lavoro di Michele Santeramo che sarà in replica a novembre a Pontedera al Teatro Era, nella stagione della Fondazione Teatro della Toscana e poi a Cascina alla Città del Teatro a gennaio, in una collaborazione artistica per le nuove drammaturgie. Un lavoro delicato ed insolito–pluripremiato di recente non a caso a livello nazionale dalla critica più attenta-dove si reinventano spazi e tempi che guardano altrove e lontano ma anche dentro un futuro pensabile con gli strumenti dell’hic et nunc. L’ideazione viene dallo stesso attore e regista e da Luca Dini, anche dirigente del nuovo Teatro Nazionale della Toscana. Che così è la narrazione- minimalista, come lo spazio dove Santeramo legge la sua partitura – e qui sta il concept – con accanto un video su cui sono proiettate immagini che corredano con sottotitoli ma anche commentano a scandire e/o interrompere la narrazione interagendo in modo originalissimo ciò che andremo a vedere. Il plot è quanto di più essenziale si possa immaginare: la storia di una ragazza ed un ragazzo Viola e Massimo, trentenni che non sarebbero dovuti nascere. Entrambi rifiutati- quantomeno psicologicamente – il che non è affatto poco, dai propri genitori biologici. E che sarà di quei due? delle loro vite insieme come coppia, per ben sessant’anni di convivenza e fra il 2015 ed il 2065? ce lo raccontano nel lungo tempo di ben cinquant’anni le parole di Michele Santeramo che dà voce ad entrambi i personaggi assecondato e insieme stimolato dai quadri delle straordinarie tavole disegnate da Cristina Gardumi. L’esperimento, che di questo si tratta, vede infatti l’attore davanti ad un leggio e microfonato mentre si interfaccia con le silhouettes di Viola e Massimo proiettate su maxi schermo dai disegni originali della Gardumi, che si sta rivelando creatrice raffinata e riconoscibile per un’ironica graffiante galleria di personaggi da bestiario medievale antropomorfo. Legati per la vita dalla stessa fune (o catena) ciascuno dando le spalle all’altro|a nel vano tentativo di fuggire- ma che si può fuggire al destino il proprio e quello che unisce, ha unito e unirà per un’intera esistenza Viola e Massimo? Disincantato eppure tenero, esistenzialista il lavoro di Santeramo/Gardumi passa attraverso quadri da un decennio all’altro della coppia un po’ intimistici un po’ sociologici gli scenari futuribili dei due trentenni. Si va dalla disoccupazione al precariato all’inventarsi lavori, dalla possibilità di diventare genitori alle difficoltà relative- siamo gente del secolo scorso, dalle App di realtà virtuale alle memorie al rimpianto, alle macchine della verità, dall’odore del tradimento al clistere di notizie, alle barrette sostitutive dei pasti, dai soldi sostituiti dal sangue, dentro il leit motiv di una rivoluzione mancata che la coppia non ha saputo o voluto intraprendere dentro il proprio tinello e fuori se stessa se è vero che il privato è politico e fino alla fine, dissanguati, nel proprio torpore di settantenni. La prossima stagione di e con Michele Santeramo da un‘idea di Michele Santeramo e Luca Dini Immagini Cristina Gardumi Musiche di Sergio Altamura Giorgio Vendola Marcello Zinni Produzione Fondazione Teatro della Toscana Centro per la Sperimentazione e la Ricerca teatrale –Pontedera Visto a Lari Collinarea festival, 31 luglio 2015 In replica a Pontedera dal 13 al15 novembre e 12-13 dicembre

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