Nel bosco di Luca
Ricci
Posted Renzia D’Incà per Rumor(s)cena di Roberto Rinaldi
Ispirato dalle straordinarie atmosfere
oniriche dell’opera Il
Galateo in bosco, poema di Andrea Zanzotto uno dei poeti maggiori
del secondo Novecento, questo delicato lavoro di Luca Ricci coglie del capolavoro
zanzottiano gli aspetti più magici: le atmosfere rarefatte del bosco, della
foresta, richiamano alla fitta e simbolica complessa trama dell’inconscio con
tutti i rimandi antropologici e
letterari che solo un poeta di quella straordinaria levatura ha saputo tradurre
in versi, una summa filosofica di molteplici sapienze.
In un paradiso terrestre, un
Eden più notturno che diurno o forse al confine fra la notte ed il giorno, o
crepuscolo dove al limite del buio-luce le schiere sonore degli uccellini
amplificano il canto: ecco la favola di Adamo ed Eva, ecco il lavoro di Luca
Ricci con la sua compagnia Capotrave. Due giovani che si incontrano, per caso,
al limite del dentro e del fuori che è la realtà interiore con tutto il carico
di attese, sogni, desideri. E’ la ragazza a rappresentare il pensiero, non il
sesso. Sta seduta con un libro mentre lui, per primo in scena è il più fisico, selvatico. Corre, scalcia le foglie- è
l’autunno, la stagione della caccia.
L’incontro avverrà, sarà dolce anche se la caduta corrisponde all’incursione
dei cacciatori, colla muta dei cani invertendo l’ordine simbolico vita-morte,
canto delle creature-spari. La fine dell’innocenza? La cacciata dal paradiso terrestre, quella
che comporta il passaggio necessario ma dolorosissimo, il varco della linea
d’ombra.
Pochi ma essenziali ed emblematici i versi tratti
dal poema zanzottiano a tentare di
tracciare un percorso narrativo al susseguirsi del plot. Magistralmente letti
come voce fuori campo dall’attore più
significativo della sua generazione, il poliedrico sensibile rabdomantico
costiano Roberto Herlitzka.
Da elogiare il lavoro sulle
luci e sul sonoro, in una difficile prova: scena fissa su una ricerca che si
pervade della più astratta e forse,
antiteatrale, delle arti, la poesia ( in compagnia anche della musica), una ricerca coraggiosa
quella perpetrata da Luca Ricci insieme al suo gruppo di lavoro dove la
strategia è quella di confrontarsi coll’abisso delle contaminazioni plurilinguistiche che l’arte complessa del teatro può
permettersi ma a proprio rischio e pericolo. Ma in questo la giovane compagnia
Capotrave ha già ampiamente dimostrato possedere, per mantenere la metafora
della caccia, parecchie frecce al proprio arco
CapoTrave è una compagnia
residente a Sansepolcro (Ar), che opera tra la Toscana e Roma. CapoTrave ha
ideato e organizza Kilowatt, l’energia della scena
contemporanea (Premio
Ubu 201)
Ideazione e drammaturgia Lucia
Franchi e Luca Ricci. Collaborazione alla scrittura scenica e azione di Roberto
Gudese e Alessia Pellegrino. Scena di Katia Titolo. Luci di Gianni Staropoli
Ambiente sonoro Fabrizio Spera. Voce fuori campo Roberto Herlitzka.
Effetti video Andrea Giansanti. Effetti sonori Antonello Lanteri.
Ambiente sonoro Fabrizio Spera. Voce fuori campo Roberto Herlitzka.
Effetti video Andrea Giansanti. Effetti sonori Antonello Lanteri.
Regia di Luca Ricci
co-produzione Kilowatt Festival – con il sostegno di Regione Toscana.
co-produzione Kilowatt Festival – con il sostegno di Regione Toscana.
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