venerdì 31 luglio 2020


ANIMALI CELESTI TEATRO D'ARTE CIVILE. Il SIGILLO E IL CANTIERE renzia.dinca Pisa. Teatro Verdi di Pisa: gloria nazionale fra Teatri Nazionali destinati alla Lirica. Struttura ottocentesca incastonata nel pieno centro storico fra un di qua e di là d'Arno per il passaggio obbligato sul fiume, per via del Ponte appunto chiamato di Mezzo, situato nel quartiere ebraico. Spazio cittadino che ha ospitato nel secolo scorso e nei primi due decenni del Duemila, stagioni liriche d'eccellenza anche internazionali in partnerariato con Teatri Lirici nazionali. Ma non solo: spettacoli di Teatro e di Danza anch'essi di rilievo internazionale. Fra questi il progetto la RAGIONE INSIDIATA, un memorabile Carnevale in cui fu rappresentata Sogni di cartapesta, una performance itinerante ideata da Alessandro Garzella assieme a Emanuele Luzzati e Pietro de Vico ed altre attività teatrali che travolsero Pisa. Insomma un fiore all'occhiello di amministrazioni lungimiranti sul tema centrale citato nell'articolo 9 della Costituzione: una realtà e pratica di governo della cultura dentro uno spazio di bellezza e accoglienza, spazio con al centro la quotidiana attività per le Scuole di ogni ordine e grado nonché delle collaborazioni con le Istituzioni universitarie cittadine. Dal lockdown il Teatro Verdi è ancora chiuso. Non solo: non si sa se e quando riaprirà. Il direttore artistico Stefano Vizioli ha dato le dimissioni. Del resto altri più piccoli spazi pisani, ma non di meno rilievo nazionale e internazionale, presìdi in grado di sviluppare e proteggere realtà territoriali di arte e cultura: due fra tutti Teatro Lux fondato da Paolo Pierazzini e Sant'Andrea Teatro (anche sede storica della Compagnia I Sacchi di Sabbia): anch'essi sbarrati con una ipotesi di riapertura del più recente Teatro Nuovo. Fra le eccellenze teatrali ed artistiche della Provincia di Pisa Alessandro Garzella, regista ora anche attore, aveva fondato con alcuni collaboratori oltre 25 anni fa, il secondo polo di Teatro Regionale dopo Prato per le nuove generazioni: La Città del Teatro di Cascina. Ne è stato ideatore e Direttore artistico per oltre 20 anni. Garzella, in continuità col suo percorso di ricerca artistica sul rapporto tra il teatro e le differenze, ha fondato la Compagnia Animali Celesti/teatro d'arte civile (definizione di Teatro d'Arte Civile: Andrea Porcheddu, il volume Teatro Stalla. Edizioni Moretti e Vitali e il volume Che c’è da guardare –Edizioni Cues, Renzia D’Incà Il Teatro del dolore-Titivillus). Fra le ultime rappresentazioni di Animali Celesti (a settembre al Parco di San Rossore si rinnoverà l'appuntamento con la terza edizione di ALTRE VISIONI -contro festival di teatro nei boschi di Coltano Pisa), vi è Il Sigillo - delusioni e sogni di migranti in cerca di diritti universali. Visioni di teatro, musica, video arte e danze sui popoli migranti. L’opera, come piccolo tributo alle sofferenze e al coraggio dei popoli del Terzo Mondo, ripropone il percorso artistico svolto dal Cantiere delle Differenze, un presidio d’arte contemporanea che ANIMALI CELESTI teatro d'arte civile, assieme a AEDO, promuovono da molti anni in Toscana, nelle zone a rischio di marginalità, con particolare riferimento alle culture extra comunitarie, alle disabilità, agli adolescenti e agli anziani in difficoltà. Il Cantiere è un laboratorio di ricerca basato su processi di reciproco apprendimento che utilizzano le abilità e le disabilità di ognuno, nella prospettiva di valorizzare l’arte come linguaggio che combatte le ingiustizie sociali e nutre le periferie umane più povere e dimenticate. Il Cantiere delle differenze, opera in tre sedi territoriali: a Pisa in collaborazione con CRI - Croce Rossa Italiana, sezione di Pisa, a Lucca in collaborazione con Provincia di Lucca e Arci Nova-Lucca Versilia e a Viareggio con il Comune di Viareggio, Cooperativa Odissea e Uovo di Colombo. La performance IL SIGILLO è stata premiata a Palermo con una menzione speciale della giuria nella fase finale del Premio Migrarti 2018, perché “presenta una ricchezza di linguaggi artistici e mostra un percorso di teatro sociale esemplare, in grado di coinvolgere, in una azione etica e artistica un gran numero di partecipanti con particolare attenzione ai ragazzi di seconda generazione”. Il lavoro, visto al Giardino Scotto dentro una Rassegna sotto il coordinamento artistico di Luca Biagiotti per il Teatro Verdi è intitolata FUORI TEATRO. Non essendo stato possibile riproporre in scena dopo molti laboratori, un percorso che ha coinvolto centinaia di partecipanti in molti anni di laboratori, Alessandro Garzella e Satyamo Hernandez, assieme a Chiara Pistoia, Sara Capanna, Giulia Paoli, Alain Frank Nahi e Boris Pierrou, hanno raccolto l’essenza fondamentale di questa esperienza, concentrando il senso emotivo dei vissuti in un piccolo viaggio di parole, suoni, danze e visioni. L’azione teatrale de IL SIGILLO, propone un video curato da Indiara Di Benedetto e Shawn Hernandez (giovani professionisti immigrati di seconda generazione). Continua con monologhi e dialoghi serratissimi fra Alessandro Garzella (portato in scena da un ragazzo di colore) e Satyamo Hernandez che propone alla chitarra canti della sua terra originaria il Portorico, canti di emigrati verso gli Stati Uniti fra le lingue spagnola inglese e italiana. Un discorso fra monologhi e dialoghi interno fra i due attori – anche drammaturghi entrambi in scena, molto intenso, pur nel dramma della scrittura che tratta di esclusione e dis-appartenenza. Una bella coreografia di giovani donne, coordinate da Chiara Pistoia, che mimano la traversata sul mare dei profughi. E al gran finale, alcuni ragazzi di colore, coi loro strumenti a percussione e danze dei collaboratori. Il lavoro, molto interessante e che avrà visibilità, si conclude con la distribuzione di un Passaporto di apolide multiculturale di cittadinanza universale (la Dichiarazione dei diritti Universali dell'Uomo del 1948), un omaggio a tutti gli spettatori che con la loro presenza, hanno condiviso i principi e le responsabilità di un documento particolarmente significativo sul piano simbolico: prefigurare, non solo utopicamente, un mondo senza confini, privo di violenze economiche, sociali e culturali. Un mondo reso bello dall’arte, un mondo divenuto apolide per la felicità d’esistere ovunque, nonostante avversità e sfortune. drammaturgia e regia Alessandro Garzella e Satyamo Hernandez con Sara Capanna, Alessandro Garzella Satyamo Hernandez, Alain Franck Nahi, Giulia Paoli , Boris Pierrou, Chiara Pistoia e alcuni partecipanti al CANTIERE DELLE DIFFERENZE coreografia Chiara Pistoia ripresa e montaggio video Indiara Di Benedetto e Shawn Hernandez collaborazione tecnica Abha Federica Mariano menzione speciale PREMIO MIGRARTI 2018 lo spettacolo è prodotto da ANIMALI CELESTI teatro d’arte civile con il sostegno del Ministero ai Beni e alle Attività Culturali, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regione Toscana, Fondazione Pisa, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Croce Rossa Italiana/Pisa (progetto P.I.S.A.), Cooperativa Odissea, ARCI Lucca - Versilia, Uovo di Colombo in collaborazione artistica con il Cantiere delle differenze, AEDO, Geometria delle Nuvole

lunedì 13 luglio 2020

RUMORSCENA- COMPAGNIA DELLA FORTEZZA Volterra (Pisa) renzia.dinca “Felice per l'avvio dei saggi archeologici per realizzare il Teatro Stabile in carcere”. Così dichiara l'Assessore alla Cultura del Comune di Volterra Dario Danti: sono orgoglioso di essere assessore alle culture in una città dove vogliamo realizzare il Teatro Stabile in Carcere. E continua: quando svolgevo il medesimo ruolo a Pisa, nel 2014, lanciammo con l’allora Assessora regionale Cristina Scaletti ,l’idea della Rete delle città per il Teatro Stabile nel Carcere di Volterra. L'idea era stata rafforzata dalla presenza dell’allora Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, alla prima di Santo Genet al Teatro Verdi di Pisa. E fu importante l’incontro fra il Ministro e i detenuti-attori alla fine dello spettacolo. Da allora sono trascorsi ben sei anni. Di fatto oggi il finanziamento del Ministero di Grazia e Giustizia, ammonta a 1,2 milioni di euro, denari che dopo anni di attesa, potranno finalmente essere impiegati. E così lunedì scorso(6 Luglio), sono iniziati i saggi archeologici per realizzare la struttura del Teatro Stabile in Carcere: un momento importante per la città di Volterra, ma anche per tutto il nostro Paese. Armando Punzo, regista e attore, artefice del progetto, insieme a Cinzia de Felice dell' associazione Carte Blanche, ne ha realizzato di fatto l'utopia. Punzo infatti da ben trent'anni dirige la Compagnia della Fortezza-Compagnia formata da detenuti dentro la Fortezza Medicea. La struttura adibita a carcere, è perfettamente incardinata fra le mura dell'architettura medievale della città di origine etrusca, che l'ha resa famosa, arricchendola di turismo internazionale anche grazie al Festival di teatro che si è tenuto per decenni nel mese di Luglio in concomitanza con l'esperienza dentro il Teatro in carcere. Il lavoro di Armando Punzo coi detenuti della Fortezza, è una esperienza artistica che ha fatto il giro del mondo: rientra ad ampio spettro negli studi della letteratura della Storia del Teatro, oggetto di studi, tesi di laurea ed esempio di buone pratiche di lavoro di riabilitazione delle persone incarcerate, secondo un recitato di articolo della nostra Costituzione, da decenni oggetto di salvaguardia da parte della Regione, che ha fatto del territorio toscano un presidio di attenzione e cura delle situazioni carcerarie. La notizia- ufficiale, dell'inizio dei lavori, ha scatenato ire sui social. Su Facebook, dove l'ex Sindaco della città Marco Buselli, dal 2009 e fino al 2019 per due legislature alla guida del Comune in Piazza dei Priori, eletto con Lista civica appoggiata dalle Destre, esterna da cittadino volterrano la sua non contentezza rispetto alla realizzazione del Teatro Stabile in Carcere a Volterra. Nell'aprile 2019, dopo elezioni amministrative, l'attuale Giunta volterrana ha come Sindaco Giacomo Santi eletto in una Lista di centro sinistra dove Dario Danti ricopre il ruolo di Assessore alle Culture. Scrive l'ex sindaco Marco Buselli sul suo profilo personale FB: Se avessi dovuto sceglier delle priorità su cui spendere energie sarebbe stato oggi come ieri (ma con l'emergenza ancor di più) Lavoro, Ospedale, Servizi e Strade(...) Probabilmente ho solo detto quello che molti pensano ed il mio non è neanche un pensiero di cui detengo l'esclusiva(...) Non si fa attendere la risposta di Cinzia de Felice: Il Teatro sarà solo ed esclusivamente di proprietà del Ministero della Giustizia. Ogni lavoro o danneggiamento da riparare non potrà essere a carico della comunità (…) Tutte le carceri italiane sono dotate di sala teatrale (…) il carcere di Volterra pur essendo famoso nel mondo per l'attività teatrale è uno dei pochissimi che non ne è dotato. Si è quindi osteggiata strumentalmente per anni una questione normalissima solo perchè collegata alla nostra esperienza. E prosegue: si getta pubblicamente discredito su chi lavora e opera seriamente(...) facendo arrivare fondi sul territorio e creando lavoro facendo girare la voce orribile e offensiva “che si rubano soldi pubblici”. Questa polemica -sostiene de Felice, è strumentalizzata in chiave politica in una fase in cui i cittadini italiani sono chiamati alle urne per elezioni amministrative in particolare alle elezioni regionali della Regione Toscana. Su FB si sono succeduti post a sostegno del regista Punzo e della Compagnia della Fortezza e post incandescenti con botta e risposta di cittadini volterrani pro e contro il progetto. A questo proposito l'assessore Danti dichiara:ringraziamo in modo particolare l’ex-Garante dei detenuti della Regione, Franco Corleone, per la tenacia dimostrata in tutti questi anni, finalizzata a dare concretezza a un sogno. In meno di un anno - i lavori sarebbero dovuti partire a metà marzo, ma l’emergenza Covid ha rinviato tutto - abbiamo dato la svolta politica necessaria. Questa accelerazione è stata resa possibile dalla determinazione dalla nuova amministrazione comunale di Volterra e da Monica Barni, Vice-presidente della Giunta regionale, che ha saputo coordinare e far dialogare tutte le istituzioni per conseguire l’obiettivo. Al di là del ruolo istituzionale che in questo preciso momento ricopro-continua Dario Danti, mi sento di fare un ringraziamento ad Armando e Cinzia, per tutti: sono persone a cui mi unisce un senso profondo dello stare al mondo da una precisa parte della vita. Quella che accoglie e ri-conosce il valore di ogni forma di vita. Che non ritiene la legge del taglione la cifra per giudicare e condannare, assolvere o rimandare. La parte buona della vita non si misura, si pratica ogni giorno attraverso il dono.

giovedì 2 luglio 2020


renzia.dinca

Pisa- Firenze

Abbiamo in tanti nel cuore il volto dolce e sorridente di Alessandro Fantechi, artista da poco prematuramente scomparso, che con Elena Turchi , sua compagna da molti anni nella vita e sul palcoscenico avevano creato: ISOLE COMPRESE Teatro, Compagnia teatrale che fra Firenze e Prato aveva ideato e portato avanti una piccola rivoluzione nel Teatro sociale. Dagli anni Settanta Fantechi, attore con vocazione al comico e al mimo, passa dal teatro di strada al Teatro ragazzi fino ad approdare al lavoro con pazienti psichiatrici, disabili mentali e fisici, ex tossicodipendenti. Al Teatro di Antella a Firenze nel novembre 2018 (pochi giorni dopo la scomparsa), è stato rappresentato il suo ultimo lavoro: Manifesto, alla presenza oltre che di numerosi colleghi, di un suo estimatore che del Teatro e disagio è Maestro internazionale: Giuliano Scabia. Dell'esperienza di Isole Comprese si ricordano spettacoli memorabili come quello presentato a Volterra nell'ambito del Festival diretto da Armando Punzo Io sto bene del 2006, i Convegni nazionali su Teatro e disagio mentale al Teatro Florida a Firenze, gli spettacoli sempre al Florida-l'ultimo Fondamenti di difettologia. Avevano creato in coppia, sempre a Firenze il piccolo spazio Seipuntozero, una stanza per pochi spettatori. Fantechi ha lasciato come sua eredità il progetto in corso Teatro come differenza. Una eredità passata alla sua compagna nel teatro e nella vita: Elena Turchi. Elena ha un trascorso giovanile di mimo danzatore. Psicologa e psicoterapeuta ha da sempre diviso la sua professione di aiuto con la creazione di spettacoli per e con il disagio fisico e mentale insieme ad Alessandro. Oggi è direttore sanitario del Centro di Solidarietà pratese- Comunità terapeutica Tossicodipendenze. E' da molti anni collaboratrice di Armando Punzo nel lavoro coi detenuti della Compagnia della Fortezza a Volterra. Ora, nel passaggio di consegne, Elena Turchi è su iniziative avviate da Alessandro Fantechi, ha un percorso con diverse associazioni che lavorano su Firenze e provincia su Salute Mentale. Sono, oltre a Isole: Arbus, diretta da Francesca Sanità, Teatro come differenza diretta da Marilena Manfredi, EsTeatro diretto da Paolo Biribò, Arte in corso.