In
ricordo di un grande artista Giacomo Verde
renzia.dinca
Giacomo
Verde aveva negli occhi la curiosità mobile del bambino e nel
lavorare coi colleghi la capacità di entusiasmare e interagire con
sana leggerezza, complice una creatività a tutto raggio che spaziava
dalle ideazioni alle performance alle installazioni che lo hanno
reso una delle personalità di spicco della Video Arte.
Ho
avuto occasione di assistere ad alcune sue prove d'artista come
critico teatrale e anche la fortuna di collaborare per uno
spettacolo in cui ero stata coinvolta come drammaturga.
La
prima esperienza di contatto diretto e personale è stata alla Città
del Teatro di Cascina dove collaboravo come consulente. Era il
2005. Alessandro Garzella allora direttore artistico, lo
invitò per allestire Storie mandaliche 3.0, una riedizione di
Storie mandaliche 2.0, lavoro rivolto al Teatro Ragazzi ma anche
adatto ad un pubblico adulto. Lui stesso era in scena come performer
diretto da Fabrizio Cassanelli. Trovai
il lavoro interessante anche se in corso di aggiustamenti. Piacque
molto ai ragazzi perchè coglieva in pieno l'esigenza di utilizzo
anche in teatro e nella narrazione, delle nuove tecnologie che allora
stavano entrando in modo massiccio nell'immaginario dell'infanzia e
adolescenza. Nel 2006 sempre per La Città del Teatro produsse il
video Sintomi-è più potente di me
sul Laboratorio tra disagio mentale e scena tenuto da Garzella e
Cassanelli (vedi anche Il Teatro del dolore -Titivillus,
a mia cura). E' nel 2007 che
collaborammo insieme chiamati da Paola Marcone
regista e attrice per il lavoro Passio Mariae, che
andò in scena per il Teatro di Buti
di Dario Marconcini, di cui curò le video-scene ed ebbe molte
repliche. L'ultimo incontro con lui fu nel 2015 a SPAM
di Roberto Castello (
faceva parte del team artistico) presso
Lucca. Lui stesso era in scena con Artist=Zombie. Nel
lavoro erano esposte 12 foto accompagnate da una lettura dei punti di
un Manifesto secondo cui gli attori sarebbero Zombie “se
uccidi uno zombie non è omicidio. Se uccidi un artista è un
omicidio?”. Ciao
Giacomo
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