INTERVISTA A ARMANDO PUNZO – COMPAGNIA DELLA FORTEZZA
renzia.dinca
Volterra ( Pisa)
Rumorscena: Cosa è accaduto nelle
attività teatrali in carcere al Maschio
di Volterra dal primo Decreto sicurezza
di Marzo, in piena pandemia COVID19?
Punzo: io da
solo sono rimasto a lavorare dentro il carcere fino alla seconda settimana di
Marzo. Abbiamo preso accordi con la Direttrice
Maria Grazia Giampiccolo per capire come portare avanti il lavoro e come mantenere i rapporti coi
detenuti dall'esterno. La Direttrice, con molta disponibilità, ci ha permesso
di continuare il lavoro che stavamo facendo in vista dello spettacolo Naturae
che in forma di studio avrebbe debuttato a Luglio, come di consueto da
trent'anni nel cortile del Carcere. Abbiamo avuto a disposizione e-mail e
video-chiamate attraverso un telefono dedicato della Compagnia oltre ad un PC
molto potente per video chiamate sulla Piattaforma ZOOM. Dalla piattaforma ci
colleghiamo quasi ogni giorno interagendo da casa nostra coi detenuti-attori
dentro il carcere, dove hanno a disposizioni i libri su cui stavamo
lavorando e siamo in continuo scambio di
testi immagini e riflessioni collettive.
Oltre al lavoro in continuità con loro, infatti, i collegamenti sempre su Zoom
sono con tutti i collaboratori (siamo
anche 50 ogni volta). Le sessioni si svolgono in questo modo: la costumista Emanuela
Dall'Aglio, per fare un esempio, propone dei bozzetti che vengono condivisi come immagini rispetto
a conversazioni avute nella seduta precedente, oppure il musicista Andreino
Salvadori propone le musiche anch'esse condivise. Stiamo anche lavorando
molto sulla Parola, cioè sui testi della futura drammaturgia. Tutto questo in
vista di passare alla fase delle azioni dell'allestimento di Naturae. Siamo in
collegamento inoltre anche con gli
attori della Compagnia che ora sono usciti dal carcere: Aniello Arena,
Giuseppe Venuto (Pino), Placido Calogero, Ibrahima Kandji, Qin Hai Weng, Ivan
Chepiha. Questi attori erano sempre ospiti in Carcere durante l'inverno,
ora sono assolutamente disponibili alle nostre riunioni collettive in piattaforma.
RUMOSCENA:
Quale è stato l'impatto sui detenuti-attori di questa nuova modalità di
lavorare sullo spettacolo?
Punzo: Un
impatto molto buono. Abbiamo avuto il beneplacito a livello istituzionale
dell'Ispettore Alessio Pistacchi
che ci sta seguendo con molta convinzione in questo nuovo aspetto
dell'esperienza teatrale. In realtà abbiamo lavorato su un terreno già conosciuto
e praticato dagli attori-detenuti. Uno degli aspetti difficili in questa fase
Covid in carcere, è stato infatti quello di una impossibilità assoluta di
continuazione in presenza dei colloqui coi famigliari. Per questo sono state
attivate le telefonate skipe in video
con le famiglie. Ma già c'era stata sensibilità in precedenza dell' emergenza
COVID per avviare questo tipo di
comunicazione: da anni qui si svolgono video telefonate fra detenuti e
famigliari.
RUMORSCENA: Quali
prospettive ci sono adesso nella Fase2 di riprendere le attività in presenza
dentro il Maschio?
Punzo: Nei
prossimi giorni capiremo meglio la ripresa. Secondo il nuovo Decreto di fine
Maggio, siamo in grado di poter riprendere il lavoro dentro il Maschio. La
stagione ci consente di poter fare le prove
all'aperto in cortile, così come ci concede di poter allestire lo studio
di Naturae per l'estate. Il contagio si sta abbassando ed io sono
ottimista. Per quanto riguarda l'accesso agli spettatori: se fino allo scorso
anno potevano assistere allo spettacolo circa 300 persone più settanta
collaboratori, in questa fase i numeri saranno necessariamente ridotti. Altra
buona notizia è che stanno iniziando a riprendere i lavori nel cantiere per la
costruzione del Teatro in Carcere, aperto proprio due giorni prima del
Decreto Covid di Marzo. Invece non abbiamo notizie e mi preoccupo per gli aspetti economici
relativi al progetto ACRI. Ad oggi non abbiamo contatti su questo
capitolo col ministro Franceschini e col ministero della Giustizia Bonafede
RUMORSCENA: ACRI
ci puoi spiegare di che si tratta?
Punzo: Il
progetto a cura di Carte Blanche – Centro Nazionale Teatro e Carcere,
è nato tre anni fa come esperimento pilota allo scopo di esportare l’esperienza
trentennale e il modello operativo della Compagnia della Fortezza
di Volterra. E' arrivato oggi alla creazione di una rete nazionale che
coinvolge undici fondazioni bancarie e dodici strutture teatrali che operano
professionalmente nelle carceri.
Pochi giorni fa si è svolta in videoconferenza, la riunione ufficiale,
che segna la partenza della terza edizione di PER ASPERA AD ASTRA - come
riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza, alla
presenza del Direttore di Acri Giorgio Righetti, del Presidente
della Commissione per le attività e i beni culturali Marco Cammelli, dei
responsabili delle fondazioni bancarie e dei rappresentanti delle
associazioni partner. Il progetto ACRI è firmato da numerose Fondazioni
bancarie che sostengono i mestieri del
Teatro come formazione di figure professionali che operano dentro le carceri
italiane. Il progetto pilota è incentrato sull'esempio della Fortezza. Prevede
scambi di operatori fra diverse realtà
carcerarie da Palermo a Milano e rappresenta un esempio di buone pratiche. In video conferenza Marco Cammelli ha confermato
la volontà delle Fondazioni per una
ripartenza importante ed emozionante allo stesso tempo, che racconta la
volontà a livello nazionale di sostenere ancora di più, nel contesto attuale,
un progetto di cultura, civiltà e bellezza.
Il progetto è sostenuto e promosso da
ACRI-Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa con Fondazione Cassa
di Risparmio di Volterra, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo,
Fondazione Con il Sud, Fondazione CariSpezia, Fondazione del Monte di Bologna e
Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione di Sardegna,
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio
di Cuneo e vede in partenariato Associazione Baccanica - Palermo, Associazione
Gli Scarti - La Spezia, Opera Liquida - Milano, Teatro e Società - Torino,
Teatro dell’Argine - Bologna, Teatro Stabile dell’Umbria - Perugia, Cada Die
Teatro - Cagliari, Voci Erranti Onlus - Saluzzo (CN), Teatro Necessario –
Genova.