Serata su ULISSE
Odissea- Circolo Makedonia, Via San Martino 39 Pisa- Domenica 19 Maggio
2019
ideazione Gioia Maestro
argomento: Le Donne di Ulisse
Con Marco Signori (Scuola Normale), Franco
Donatini(scrittore), Rossella Bianucci, Francesco Morosi( Scuola Normale).
Letture a cura di Angelo
Tonelli(grecista, traduttore per Einaudi, Mondadori)
Lettura Angelo Tonelli di mia poesia su Penelope
(Camera ottica, Baroni 2001, collana di Dino Carlesi, prefazione Mariella
Bettarini)-- fu donata per l' 8Marzo a tutte le dipendenti del Comune di
Cascina in una cerimonia alla presenza di Sindaco e assessore alla Cultura (con
un acquerello di Paolo Lapi)
MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Tante sono le donne di
Ulisse: Penelope, Circe, Calipso, Nausicaa, Ermione (figlia di Menelao e Elena-
D'Annunzio Pioggia nel pineto), cit. alcuni versi presi da Giacomo Leopardi per A Silvia dall'Odissea.
LE DONNE DI ULISSE: chi è Ulisse? ULISSE oggi una
sorta di Maschio ALFA, capobranco, guida gli altri, seduttore e sedotto. Molto maschio bianco americano WASP
ARCHETIPI DEL FEMMINILE: PENELOPE E LE SIRENE (che in
realtà sono per metà donne e per metà
uccelli-pesci)
PENELOPE/SIRENA: sono oggi figure antinomiche?domanda
aperta
Penelope la SPOSA, la Madre, la principessa fedele al marito e alla casa (reggia), al patrimonio (eredità e dote). Se a Telemaco la Madre si risposa succede che perde Regno ed eredità
Penelope la SPOSA, la Madre, la principessa fedele al marito e alla casa (reggia), al patrimonio (eredità e dote). Se a Telemaco la Madre si risposa succede che perde Regno ed eredità
dall'altro la SIRENA, la seduttrice, la donna vampiro
che trascina gli uomini dentro la passione carnale, li fa allontanare dalla
legittima sposa, dai figli, dalla dimora. Per poi ucciderli
ULISSE E LE SIRENE
ODISSEA CANTO XII
cit da LE DEE DENTRO LA DONNA DI JEAN SHIMODA BOLEN
PSICHIATRA E ANALISTA JUNGHIANA USA
LE VERGINI :ARTEMIDE ATENA ESTIA
LA CACCIA:
ARTEMIDE
LA FIGLIA DEL PADRE: MINERVA
DEA DEL FOCOLARE:
ESTIA
DEA DEL MATRIMONIO :ERA
PERSEFONE: BAMBINA DELLA MADRE
AMANTE: Afrodite
Condominio nelle donne
attuali, di questi archetipi
PROTOTIPO 1
PENELOPE
Margaret Atwood: Il canto di Penelope. Un romanzo insieme delicato e divertente. Una autonarrazione dal punto di vista di Penelope della propria vita dall'orizzonte distaccato del dopo morte, dove incontra le anime (senza corpo) fra campi di asfodeli. Ne esce una figura femminile inquieta e pensosa. L'autrice ci restituisce con profondità di scrittura una Penelope forte e generosa, ma in preda a dubbi di ogni genere: al suo amore inestinguibile non rinuncerà mai: Ulisse è il suo sposo di cui è veramente innamorata e lo è per tutti i vent'anni che rimane ad Itaca ad attenderlo. Ma è anche una madre preoccupata per il figlio Telemaco, adolescente. Preoccupata per il rischio di perdere i propri beni materiali una volta avesse accettato di andare in sposa ad uno dei Proci (che dichiara, non sono interessati a lei ma al suo patrimonio, patrimonio a cui è attaccato anche il giovane Telemaco). A fianco di questa donna saggia molto intelligente (e non bella, figura speculare opposta a quella della cugina Elena che è la causa della guerra di Troia ( forse) che le ha portato Ulisse ad andar per guerra e poi sperso nei mari, forse morto); nel romanzo di Atwood, si alternano i cori ( proprio come nelle tragedie greche) delle dodici ancelle uccise da Ulisse al suo rientro. Penelope è sconvolta da queste morti di giovani perchè sa che non hanno tradito ma hanno collaborato alla sua causa di donna in ostaggio ai Proci. Sono giovani nate da povere famiglie, andate schiave ( anche sessuali). Mentre lei nasce regina per andare in sposa (matrimonio combinato). Sa che su di lei ci sono maldicenze sulla sua non comprovata castità. E ne soffre. Il suo è un canto triste, pacato, di vittima-regina in balia delle circostanze ma consapevole di aver resistito con la complicità materna della vecchia nutrice di Odisseo, Euriclea, altra figura femminile tratteggiata con ironia affettuosa. Lei riconoscerà Ulisse per via della cicatrice quando torna nelle vesti di mendicante.
Questa versione moderna dell'ARCHETIPO di Penelope
sposa fedele, madre protettiva, ci restituisce uno spessore accettabile anche
per noi donne occidentali odierne, dalle
suffraggette ( modello Mary Poppins)
alla Penelope alla guerra di Oriana Fallaci di un mito femminile, che sfugge ad
una proiezione-identificazione del ruolo e del vissuto delle donne
contemporanee. Un Mito, quello di Penelope, sicuramente non sbiadito ma
sottoposto all'usura dei secoli. Ancora topos letterario?
ATTUALITA DEL MITO greco e latino rispetto la
contemporaneità: quali le categorie di riferimento? Cit. Maurizio Bettini, filologo, latinista e antropologo ha
fondato all'Università di Siena il Centro Antropologia e Mondo antico
SIRENE
ARCHETIPO 2
lettura Angelo Tonelli
Canto XII
è Circe, la Maga- Strega (altra rappresentazione del femminile ancora molto in auge oggi, è Dea quindi immortale con capacità magiche di pharmaka dunque STREGA), a raccomandare a Ulisse come difendersi dal canto delle sirene
è Circe, la Maga- Strega (altra rappresentazione del femminile ancora molto in auge oggi, è Dea quindi immortale con capacità magiche di pharmaka dunque STREGA), a raccomandare a Ulisse come difendersi dal canto delle sirene
Riflessioni letterarie:
In Andrea CAMILLERI Le sirene non sono pesci col
rossetto: Maruzza Musumeci (Sellerio) Camilleri scrive in forma di cunto cioè
derivato dalla tradizione orale siciliana nata nell'Ottocento (e qui voglio
ricordare Mimmo Cuticchio, erede straordinario della tradizione dei pupi). Il
racconto del nostro scrittore nazionale è ambientato a Vigata (vedi saga
di Montalbano), fra Otto e Novecento.
Viene rovesciato il mito delle Sirene distruttrici. Qui le Sirene sono bisnonna e nipote parlano in greco e
sono Vestali protettrici , benefiche verso il sesso
maschile. Sono donne feconde (le Sirene non lo erano), molto seducenti, vivono
tra gli uomini abitano gli stessi luoghi ma non lo stesso tempo. Maruzza e la
bisnonna si disfanno dell'animalità selvaggia. Sono portatrici di segreti millenari.
Ricordano anch'esse miti e leggende: quelle della fase delle Grandi Madri.
Ma il mito delle Sirene è topos letterario: ha
ispirato molta letteratura recente, oltre all'iconografia (vasellame di e
da tutto il Mediterraneo, bassorilievi,
sculture, influenze molto importanti nella tradizione folclorica).
( cit. da Lorenzo Greco)
Le sirene sono giunte a noi come entità femminili del
mare, seducevano il navigante col canto e lo distoglievano dalla giusta rotta
(nel caso di Ulisse: Itaca). Nella tradizione marinaresca sono ibridi, forse
veri animali marini ormai scomparsi (la foca monaca). Stefano D'Arrigo ne
scrive in Horcynus Orca. Affascinanti ibridi, erano raffigurate metà donne metà
uccelli. Solo in età tarda saranno per
metà pesci. In Virgilio nell'Eneide, ne evitava la rappresentazione lasciandoci
solo intravedere i loro scogli disseminati di resti umani. A Enea fu
risparmiato il confronto immondo con questi mostri. Del resto anche la sfinge
ha caratteristiche ibride.
LA BONACCIA: le sirene compaiono per i Marinai con la
bonaccia. Non c'è vento e sempre d'estate con la canicola. Si poteva solo
remare. Una bonaccia paralizzante (Cit. Ballata del vecchio Marinaio di
Coldridge- Sirene variante dei “demoni meridiani”, Mario Tobino L'angelo del
Liponard, Tomasi di Lampedusa LIGHEA. Sirene dunque come rappresentazione di
MORTE, la perdizione, lo smarrirsi. Michele Mari La stiva e l'abisso. Bonaccia
in greco: galene, mare calmo ma si dice anche malakia: mollezza effeminatezza,
ignavia. La parola Sirene etimologicamente: incerta. Sirena da seiros, ardente
bruciante. In sanscrito surya, sole o siccità, ma anche stella SIRIO,
costellazione della canicola. Rende le donne lascive gli uomini spossati.
Effetto ipnotico e fatale del canto delle sirene come avviene nello smarrimento
fra i ghiacci: stessi effetti sul corpo-psiche. ( assideramento- confusione
mentale da insolazione ?) E'
noto l'effetto ipnotico dei canti e dei ritmi specie delle percussioni che
accompagnavano i riti orgiastici. Le Menadi. I Satiri. I riti pregreci alla Dea Cibele. Vampirismo:
attrazione sessuale
(cit. Lorenzo Greco). La solitudine del comandante:
come la Sfinge, anche la Sirena donna uccello, mette in crisi il Sapere: e qui
da Omero il canto è associato alla musica. Solo un uomo intelligente come
Ulisse, l'astuto, si salva (l'enigma delle dotte Sirene, così le chiama
Ovidio). L'enigma della Sfinge degli Indovinelli
Non sappiamo chi siano (e forse chi sono) queste
creature misteriose. Non possiamo accendere un microfono e intervistarle. Eppure sono creature di
fascino da topos letterario ancor oggi. Saranno una reminescenza delle Grandi
Madri insite in una Memoria collettiva
che forse le neuroscienze potranno indagare? Anche col loro Canto e di Poesia? o forse è meglio che
questo mistero permanga a suscitare pensiero creativo di ispirazione
sempiterna? un eterno femminino?
La domanda è aperta. A ciascuno, qui presente, la sua
proiezione-identificazione
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