mercoledì 19 giugno 2024

PESSOA- Since I've been me di Bob Wilson renzia.dinca Firenze “Quando comincio a lavorare. La prima cosa che faccio è illuminare lo spazio. Comincio con la luce Questo l'incipit a firma del regista e drammaturgo texano Robert Wilson a commento della sua nuova creazione artistica: Pessoa-Since I’ve been me (Pessoa-Da quando sono io) L’artista visivo, fra i maggiori sulla scena internazionale, ha allestito questa produzione in prima mondiale per il Teatro della Pergola di Firenze. Fortemente voluto dal direttore generale Marco Giorgetti (in co-progettazione con Theatre de la Ville Parigi, dove il lavoro sarà dopo Firenze), Wilson ha magistralmente lavorato su uno degli scrittori più insigni del Novecento Fernando Pessoa (1888-1935), avvalendosi della drammaturgia firmata da Darryl Pinckney, curandone la regia, le scene e le luci in un mix vincente per cui si può parlare di questo spettacolo, come di un esempio di Teatro totale. Ben sette gli attori in scena. Sette, come gli eteronimi (non pseudonimi), che il grande scrittore portoghese ha utilizzato per dare voci diverse e multiple alla sua scrittura e al suo pensiero creativo. Gli attori, infatti, hanno reso in scena una forma raffinata di plurilinguismo per un lavoro dal vivo, giocato sui registri di mimo, danza, canto in performance, quasi a commento e/o interfaccia rispetto alla cornice sulla quale Wilson ha ideato un bombardamento di luci suoni colori, creato dalla simbiosi fra azioni agite sul palcoscenico e impressioni che allo spettatore arrivano da un caleidoscopico immissaggio di proiezioni dal fondale per una inintermittente sequenza di luci cangianti: dal blu del mare con barche (un siparietto di Lisboa col suo affaccio sul mare e sul fiume Tago in emissario verso l’Atlantico), che ci accoglie in sala a luci accese, dove un Pessoa stilizzato nella figuretta in completo nero e baffetti alter ego di Pessoa (l’attrice Maria de Medeiros nota anche nel cinema per una parte in Pulp Fiction), sta immobile per accoglierci. Un Pessoa configurato un po' Groucho Marx da Dylan Dog, un po' icona di se stesso, trasfigurazione fumettistica del suo stesso soma. Poi in sequenza quasi una intro di Pessoa che introduce se stesso e i suoi alter ego, sbocciano in scena gli altri sé, sei attori ovvero sette con lui, in una esplosione di figure fisiche di controcanto, una proiezione di luci fra il blu, il rosso e il bianco cangiante, care alle atmosfere oniriche e surreali che sono i colori del cielo e del mare della città di Lisboa. Le rappresentazioni icastiche di Pessoa, i suoi eteronimi nelle forme dei sette attori in scena, si esprimono in 4 lingue: inglese, francese, italiano e portoghese. Le lingue con cui lo scrittore si è cimentato o è stato attraversato (ricordiamo che il traduttore di Pessoa è stato in italiano lo scrittore pisano Antonio Tabucchi con Ines De Lancastre), arrivano allo spettatore attraverso dei versi di Pessoa, tratti dal Libro dell’Inquietudine in sovratitoli in italiano. Al solito, quando uno scrittore così alto viene saccheggiato, o dal cinema o da altro, si perde in profondità lo spessore della sua scrittura. In ogni caso, uno spettacolo godibile. Da vedere Pessoa-Since I've been me di Robert Wilson regia, scene e luci Robert Wilson testi Ferdinando Pessoa drammaturgia Darryl Pinckney costumi Jacques Reynaud con Maria de Medeiros, Aline Belibi, Rodrigo Ferreira, Klaus Martini, Sofia Menci, Gianfranco Poddighe, Janaina Suaudea Commissionato e prodotto da Teatro della Pergola Firenze e Theatre de la Ville Parigi in coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano, Sao Luiz Teatro Municipal de Lisboa, Festival d'Automne à Paris in collaborazione con Les Theatres de la Ville de Luxembourg Visto al Teatro della Pergola (Firenze), il 3 Maggio 2024 Prima mondiale
Foto di Lucie Jansch

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