L'Eccidio un oratorio a tre
voci
renzia.dinca
Fucecchio (Firenze)
L'Eccidio è
tratto da un' inchiesta del giornalista
de Il Tirreno Riccardo Cardellicchio L'estate del '44
sull'eccidio dei tedeschi in ritirata nel Padule di Fucecchio (23 agosto, 174
vittime civili: donne, anziani e molti bambini), adattato per la scena da Andrea
Mancini, professore universitario, studioso di Teatro, oggi
direttore artistico del Festival del Teatro Romano di Volterra. Il
lavoro è tornato sulle assi del Nuovo Teatro Pacini di Fucecchio
in Prima nazionale per la regia di Enrico Falaschi (che ne è
recente direttore artistico) dopo due diverse edizioni, la prima nel
1993 e poi nel 2002. Nella prima
edizione, dopo il successo di repliche
dello spettacolo, nacque il Teatrino dei Fondi. Il lavoro era
stato pubblicato nel 1994 da Titivillus (Teatrino dei
Fondi/Titivillus Mostre Editoria), e ripubblicato quest'anno per
lo stesso Editore (Premio ANCT 2012 e UBU 2016 per l'Editoria
teatrale). La strage di civili del Padule di Fucecchio, una zona di boschi e
aree paludose al confine fra le province di Pistoia e Firenze, ha colpito le
popolazioni dei Comuni di Fucecchio, Monsummano Terme, Larciano,
Ponte Buggianese, Cerreto Guidi. Là si erano insediati molti
sfollati, sfuggiti per riparare lontano dai centri abitati, a causa dei
bombardamenti e rastrellamenti da parte delle SS. Sui territori toscani (come
in quelli del Nord Italia dove la Resistenza ai confini con l'Austria è durata
22 mesi e fin dopo il 25 aprile '45), si stavano coalizzando cellule di
organizzazione armata confluite nelle diverse realtà dei Gruppi partigiani in
sostegno degli Anglo-Americani. Insomma lo scenario in cui si affaccia la narrazione
de L'Eccidio, è quello di
un'Italia in piena guerra civile come ci riportano le fonti storiografiche più
accreditate del post dopoguerra (cit. Claudio Pavone). Nella zona del
Padule: con le 174 vittime per la ferocia delle truppe tedesche in ritirata
mentre si stava organizzando la Linea Gotica che percorreva l'Appennino
centrale e riorganizzando la controffensiva dopo la tragedia dell'Otto
settembre '43. rievoca-di pochi giorni dell'agosto'44, quella di Sant'Anna
di Stazzema, piccolo borgo ai piedi delle Apuane che guardano alla
Versilia.
Il nuovo lavoro di Enrico Falaschi mette in scena tre
giovani attori Alberto Ierardi (il narratore), Marta Paganelli (la
donna) e Giorgio Vierda (il poeta). Nelle
rispettive vesti i tre protagonisti, provano a scolpire in scena
in un narrazione realistica, un testo
forse datato ma di assoluta contemporaneità che avrebbe davvero bisogno di
essere diffuso fra gli studenti dai banchi dei più piccoli ai più grandi.
“(...) oggi, tre quarti di secolo dopo l'Eccidio, crediamo sia ancora più
importante rinnovare l'impegno nel conservare e diffondere la memoria di
quei tragici fatti del passato (...)- dalle Note di regia Enrico Falaschi”.
Disposti su una scenografia minimalista
creata da moltissimi cubi, rigorosamente bianchi, i tre protagonisti si
lanciano in una narrazione che fa del Not in my name il suo sapore. Poi
sulla scena si costruisce , proprio sulla testualità (dormi sepolto in un
campo di grano- i tulipani-il rosso fiore sboccioso). Molto interessante il
lavoro di Alessio Trillini.
L'Eccidio di Riccardo Cardellicchio
adattamento teatrale di Andrea Mancini
con Alberto Ierardi, Marta Paganelli e Giorgio Vierda
regia Enrico
Falaschi
disegno dal vivo Alessio Trillini
scenografie Angelo Italiano e Marco Sacchetti
luce Nicolas Baggi
costumi Chiara Fontanella
Produzione Teatrino dei Fondi con il sostegno di
Regione Toscana Mibac, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Fucecchio,
Fondazione CR Firenze, UniCoopFirenze
PRIMA NAZIONALE
Visto a Fucecchio-Nuovo Teatro Pacini, il 13 aprile
2019