domenica 6 dicembre 2015


GROW Hansel Gretel e la strega cattiva Pubblicato su RUMORSCENA di Roberto Rinaldi Posted by renzia.dinca Camaiore( Lucca) Rivisitazione in ampia libertà della e dalla fiaba Hansel e Gretel dei Grimm, questo Grow che fin dal titolo accenna alla difficoltà del crescere. Una fiaba che sia dal punto di vista letterario che psicoanalitico può avere come riferimento Bambini-fratellini e dall’altra Donne Madri-arpie che come nella fiaba classica sono per qualche motivo separati dai propri genitori legittimi (qui non dispersi per povertà della famiglia d’origine a cui non si fa riferimento se non per desiderio di ritornarci), ma che ripetono le tappe della faticosa ricerca di un’altra Madre. Sì, ma quale? La madre per sostituzione, è una virago dark in tacchi a spillo tirata a lustro che dichiara: ho quasi quarant’anni. E che fa all’arrivo di questi due bambini che si rincorrono come tutti i cuccioli aggrovigliati ma sotto lenzuola ambigue nere e di pizzo? Adotta i due malcapitati, blandendoli. E’ chiaramente single. Si muove con gran disinvoltura nello spazio- che è il suo, la sua casa (?) cavalcando scope da una parte all’altra del palcoscenico e dimenandosi un po’ menade un po’ femminista fuori contesto, trascinandosi in scena perfino innalzando la falce ed il martello. I fratellini, una lei Gretel con treccione bionde e un lui Hans cicciottello ancor prima di esser messo nella gabbia all’ingrasso, un po’ meno reattivo, dimenandosi fra lenzuola–tovaglia tutte fittizie, trovano finalmente ciò che cercano: essere riconosciuti come individui e cibo- la casetta di marzapane. La Madre potenzialmente adottiva e sadica li accoglie o meglio accoglie il maschio a cui arriva a permettere cibi cattivi essendo lui celiaco mentre distribuisce merendine anche al pubblico. Ma è la sorellina, la femmina, costretta da copione come una Cenerentola ai lavori domestici, che mette in guardia la potenziale vittima – il fratellino- maschietto- dalle mire antropofaghe di una Medea ma senza apparente passato famigliare, per niente amorevole e dotata di ben poco istinto protettivo. Allora chi mangia e chi è mangiato? Nel forno non finiscono i fratellini che scappano dopo aver meditato di ritornare alla famiglia da cui sono forse, fuggiti. Della strega cattiva poi non è dato sapere, come da finale aperto. Forse si è distrutta da sola, in un delirio narcisistico nel proprio forno interiore. GROW di e con Silvia Bennett, Marcela Serli, Caterina Simonelli Drammaturgia Tobia Rossi Consulenza artistica Federico Tiezzi Produzione Compagnia Lombardi|Tiezzi e Associazione IF Prana Visto a Camaiore Teatro dell’Olivo il 21 novembre 2015

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