mercoledì 28 agosto 2024

E'su RUMORSCENA di ROBERTO RINALDI con ampio reportage fotografico di ALESSANDRO GRICCIOLI il volume curato da ALESSANDRA REY

Jean Paul Philippe il  Poeta dello spazio

 

 

renzia.dinca

 

Parigi-Siena

 

Un gran bel libro dell'Editore Sillabe (Livorno), dedicato al trentennale del Site Transitoire (1993-2023), fra Asciano (Siena), dove il poeta dello spazio Jean-Paul Philippe ha il suo studio La Bottega e La Roque d'Anthéron in Provenza e da un anno anche spazi esterni a lui dedicati all'aeroporto Charles de Gaulle a Parigi. Il volume (144 pagine patinate), è stato curato da Alessandra Rey. Corredato da un contributo di Antonio Prete, con  interviste dell'Autrice allo scultore francese e ad Alessandro Griccioli che ha curato la parte ricchissima   della sezione fotografica del volume. L'opera è una produzione della Associazione Site Transitoire con il sostegno della Galleria Jeanne Bucher Jaeger, dell'Associazione Patrimoine Art et Culture.

 

Il volume, di notevole eleganza editoriale, intercetta intellettualità artistiche quali la eccezionale virtuosità dello Scultore dello spazio-cosi' definito dal poeta Tahar Ben Jelloun: Jean-Paul Philippe, che ha vissuto e vive fra Parigi e le crete senesi dove ha ancora  Bottega ad Asciano, borgo toscano dove l'artista di spazio visivo ha creato la scultura: Site transitoire, appunto. Si tratta di una struttura pensata architettonicamente dall'artista Jean-Paul Philippe, che nasce come pittore a Parigi per innamorarsi dell'Italia dove ha trascorso molto tempo, per poi passare alla scultura, alle grandi opere.  JP Philippe ha costruito in pietra un monumento che ha le dimensioni di una finestra con due lati verticali marmorei e uno spazio verticale al centro, per dare la possibilità al visitatore di immergersi in un luogo denso di emozioni a tutto tondo dove, fisicamente, si può ammirare il solstizio d'estate la sera del 21 Giugno, quando il sole tramonta esattamente nello spazio-finestra dell'opera, immersi fra le crete e i paesaggi mozzafiato senesi. L'esperienza, cinestesica, può far provare al visitatore, una esoterica sorta di incantamento, che sboccia quasi istintiva in chi frequenta queste zone che sia turista americano o giapponese o europeo (il senese e la vicina Val d'Orcia, come la montagna amiatina sono luoghi di attrazione mondiale, il poeta Mario Luzi, fiorentino viveva nella non lontana Pienza). L'opera Sito Transitorio collocata “nel 1993 su una collina tra la località Leonina e il Borgo di Mucigliani, si trasforma in un gesto che per primo segna il ritorno della presenza umana”,così scrive la curatrice del volume Alessandra Rey. La scultura è stata infatti collocata in una zona di campagna abbandonata a pochi chilometri da Asciano dove l'artista parigino ha tuttora il suo Atélier. Sostenuta da scrittori quali Antonio Tabucchi, il poeta Bérnard Noel (a cui il volume è dedicato), Antonio Prete, poeta e già professore di Letterature comparate all'Università di Siena, autore di un  proprio intervento in questo libro. Il luogo ha visto la realizzazione di spettacoli  annuali di teatro e di danza proprio in occasione del solstizio con la presenza di Lisbeth Gruwez,  belga, coreografa performer per la Compagnia di Jan Fabre,  performance di mimo,  un lavoro teatrale per la regia di Paolo Pierazzini, noto artista e intellettuale  fondatore di Atélier Costa Ovest (Collesalvetti -Livorno) e Teatro Lux ((Pisa), luoghi che hanno segnato profondamente  la cultura e le avanguardie teatrali in ospitalità europea e mondiale di questa parte occidentale della Toscana, prematuramente scomparso. Il volume è in doppia lingua, italiano e francese, curate da Alessandra Rey e Marc Ceccaldi, e poiché la Francia è terra di nascita del grande scultore, il riconoscimento del Site transitoire a livello internazionale ha portato ad un gemellaggio fra il Comune di Asciano e il Comune provenzale di Roque d'Anthéron dove è stato realizzato un monumento in dialogo con Site Transitoire, denominato: Résonances, inaugurato nel 2022. Ne è ampia testimonianza fotografica ed anche amicale nel lungo periodo, il réportage  di foto e intervista a Alessandro Griccioli da parte di Alessandra Rey per il suo volume.

 

“Archeologia interiore” è stata così definita da Antonio Prete, la poetica di Jean Paul Philippe, come:“silenziosi passaggi di astri e di primi incontri con i visitatori”, formula felice coniata da  Rey, per rendere più esplicita l'ideazione artistica di Philippe. L'opera monumentale ideata e costruita dall'artista in Provenza prende forma da cave di travertino da Serre di Rapolano (Siena), e presenta richiami letterari a Albert Camus, al mito di Sisifo, è un omaggio allo scrittore amato. Un luogo da attraversare: Résonances sarà ciò che resta di un muro e di una porta, ma in cammino...(J.P.Philippe.). In sinergia solare, stellare e terrestre con la vicina Abbazia Silvacane e con  la poetica della condizione  dell'artista per  Camus: Solitaire/Solidaire.

Il volume ha una ampia rassegna fotografica, firmata da Alessandro Griccioli, giovane talentuoso fotografo senese, che ha seguito, fin da giovanissimo, le tappe di ideazione e realizzazione delle opere monumentali di Jean-Paul Philippe dalla Bottega di Asciano a La Roque d'Anthéron. Sono foto in bianco e nero. Raccontano la e le storie fra Asciano senese di Site Transitoire  e  la Roque d'Antéron provenzale. Raccontano e testimoniano in forma d'arte  fotografica l'Opera di Jean-Paul Philippe Poeta dello Spazio

 

 

 

 

 

 

 

 
Alessandra Rey Tommasi

 

E’ laureata in Lingue e Letterature straniere con indirizzo letterario, vive tra la Toscana e la Provenza ed è coordinatrice di progetti culturali tra la Francia e l’Italia.

Fondatrice e presidente dell’Associazione Site transitoire, scultura monumentale di Jean-Paul Philippe, di cui cura mostre e pubblicazioni in Italia e all’estero dal 2000.

Traduce in italiano testi di nuova drammaturgia contemporanea di autori francesi.

Ha tradotto e curato il sopratitolaggio per diversi autori e compagnie italiane in tourné in Francia.

Autrice di articoli su autori teatrali per la rivista “Vivaverdi”.

Membro della famiglia Tommasi, pronipote di Angiolo e Lodovico Tommasi e nipote di GhigoTommasi, è responsabile degli Archivi Ghigo Tommasi.

Cura pubblicazioni ed articoli sui pittori Tommasi.

giovedì 15 agosto 2024

 

INEQUILIBRIO FESTIVAL 2024


renzia.dinca


Castiglioncello (Livorno). Il nuovo progetto di Inequilibrio Festival Festival della nuova scena tra circo, danza, musica e teatro (dal 27 giugno al 6 luglio), fra Castiglioncello, Rosignano Marittimo, Vada e Rosignano Solvay, ha proposto numerose prime nazionali di spettacoli con un occhio di particolare riguardo alla danza e proposte di esposizioni, tavole rotonde, laboratori negli spazi interni ed esterni del Castello Pasquini, sede storica di Inequilibrio da una ideazione di Massimo Paganelli (oggi anche noto attore TV in BarLume), con Armunia. Sotto la direzione unica di Angela Fumarola il Festival, giunto alla sua ventisettesima edizione, si è presentato con un vasto parterre di proposte: dieci giorni per 55 lavori dei quali 9 debutti. Fra questi Giulietta e Romeo per la drammaturgia e regia di Roberto Latini. Ospite assiduo di Inequilibrio, lo abbiamo ammirato due anni or sono nella sua versione di Venere e Adone nel boschetto del Castello, molti anni prima alla regia del progetto Metamorfosi da Ovidio e prima ancora nella trilogia di Noosfera


Il nuovo lavoro di Latini, da qualche giorno nuovo Direttore artistico di Orizzonti Festival di Chiusi, è stato in prima nazionale a Rosignano Marittimo in tandem con Max Mugnai e Gianluca Misiti, sfidando un classico dei classici del Bardo: Giulietta e Romeo.


Lo fa in una modalità essenziale ed aristocratica, come del resto ci ha abituati nel suo stile inconfondibile e pregnante, dove i segni drammaturgici e di scena sono leggibili fra le ragnatele delle testualità classiche, fino a sfiorare e appagare il regno della Poesia. In Teatro è forse questa la poetica di Latini: sorprendere nella apparente semplicità delle re-interpretazioni-allusioni talvolta funamboliche, un pubblico molto esigente, un po' all'insegna di una pratica teatrale del Perturbante. Così Latini rilegge e trasforma alla maniera di, una storia d'amore che si potrebbe definire un po' antiquata (e non basta il balcone veronese per renderla cool). Riesce a traslare il romanzo- tragico d'amore, spostandolo verso una contemporaneità, e di coppia, quasi verosimile. L'amore può nascere sulle assi del palco, come potrebbe in ufficio o sul treno o in chat. E così' Giulietta si presenta (Federica Carra) su uno spazio vuoto (Teatro Nardini), vestita dei suoi abiti da tutti i giorni, odierni. Palco con due leggii, una antiquata bobina di registratore, una video proiezione alle spalle dove campeggia dietro Carra una scritta fissa: Rose. Molto ambigua ( chi è lei? l'eterno femminino? quale?). Latini si appalesa con una chitarra elettrica e vestito fra Elvis Presley anni Cinquanta e Renato Zero anni Settanta. Qui parte lo spostamento spazio-temporale e il Perturbante. La coppia si scambia i vestiti, ma non i ruoli. Da qui cominciano le rispettive escalation di interloquizioni, tratte dalla testualità di Romeo e Giulietta, quelle poche che nel testo di Shakespeare li trovano insieme, dentro la voce straordinaria, microfonata di Latini. I due si scambiano impressioni, passioni, come da manuale amoroso d'antan. Lei ad un certo punto in riff, si traveste da cantante tipo cantante Winehouse, stesso abito scintillante rock 'n roll pettinatura modello anni Sessanta. chi sono? forse i loro nonni i loro genitori? storia che si ripete? alle loro parole “d'amore”, si succedono alle loro spalle in video-proiezione, narrazioni. storie di giovanissime ragazze e ragazzi in video clip di etnie, lingue diverse, diverse storie d'amore contemporanee e intelligenze europee. Raccontano le loro storie “d'amore”, ma anche loro fallimenti amorosi. Gruppo Video Collettivo Treppenwitz.




Prima Nazionale


Drammaturgia e regia Roberto Latini


con Roberto Latini e Federica Carra


musiche e suono Gianluca Misiti


luci e direzione tecnica Max Mugnai


costumi Daria Latini


video Collettivo Treppenwitz da L'amore ist nicht une chose for everybody (loving kills)


produzione Compagnia Lombardi Tiezzi


Visto al Teatro Nardini di Rosignano Marittimo (LI), il 29 Giugno 2024